Angiolo Orvieto

(1869-1967) poeta e giornalista, fu instancabile animatore della vita culturale fiorentina del primo Novecento. Fondò e diresse vari periodici letterari, fra i quali il più noto è senz’altro “Il Marzocco” (1896-1932), portavoce dell’estetismo e dei gusti artistici della borghesia cittadina all’inizio del secolo. Alle prime raccolte di versi, di matrice pascoliana e crepuscolare (La Sposa mistica, 1893; Il Velo di Maja, 1898; Verso l’Oriente, 1902), seguì, nel 1928, Il vento di Siòn, opera più matura e a lungo meditata, espressione dell’inquietudine di sentirsi a un tempo ebreo e fiorentino. Nel 1943-1944 riuscì a sfuggire alle persecuzioni nascondendosi, con Laura, nel Convento dei Cappuccini di San Carlo, a Borgo San Lorenzo. Nel dopoguerra fu tra i fondatori dell’“Amicizia ebraico cristiana”.
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