Jacopo Malvi

Scritto il 13/01/2021
Di continuo si accendono lampi d’autentica poesia. Ma è nell’ultima pagina che troviamo, in forma propria, una poesia. Un testo di forte tensione lirica che così inizia: “Ora che il tempo scombina / le poste di bilancio, imbroglia / avere e dare, / dispera in un pareggio tardivo…”. Qui l’autore sembra abbandonare ogni schermo, non si trincera più dietro ai suoi personaggi, ma è lui a porsi dinanzi a loro, soprattutto dinanzi ai sentimenti che essi rappresentano, per compiere un rendiconto esistenziale. E confessa il perché abbia voluto raccontare queste storie che – a prescindere dalla loro veridicità – riassumono il vero della sua e altrui vita. Perciò, alla fine, dice accorato: “Che foste qui vorrei / a sfogliare insieme il quaderno / su cui, sbilenca, ho provato tante volte / a scrivere la parola compassione”.
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