A San Gimignano si svela al pubblico il crocifisso riscoperto di Benedetto da Maiano

il 01/04/2009 - Redazione

I Musei Civici di San Gimignano spalancano le porte ai visitatori per l’esposizione inedita di un’opera ritrovata. La mostra “Benedetto da Maiano a San Gimignano, la riscoperta di un crocifisso dimenticato” rimarrà aperta al pubblico fino al 21 giugno. La mostra è stata curata da Michele Maccherini, docente di Storia dell’Arte Moderna presso l’Università degli Studi dell’Aquila.

La scoperta - Si tratta della prima esposizione del riscoperto crocifisso ligneo policromo attribuito a Benedetto da Maiano (Firenze 1442 – 1497) considerato uno dei maestri di Michelangelo.L’opera, di grandi dimensioni (alta 170 centimetri), è stata probabilmente realizzata da Benedetto durante l’ultimo quarto del Quattrocento per lo Spedale di Santa Fina, dove per lungo tempo ha ornato la corsia maschile fino a transitare, durante gli anni sessanta del Novecento, nell’appartamento delle suore di Santa Marta. Qui, grazie alla segnalazione di un custode dei Musei Civici, appassionato d’arte che ne aveva intuito l’importanza, il crocifisso venne “ritrovato” nel 1994, a seguito di uno specifico sopralluogo effettuato da Michele Maccherini all’epoca Direttore dei Musei Civici di San Gimignano. Lo studioso fu il primo, nonostante il precario stato di conservazione, che propose l’attribuzione a Benedetto da Maiano. Il lungo e delicato restauro è stato eseguito dal 2002 dalla restauratrice fiorentina Barbara Schleicher a spese dell’Amministrazione Comunale, con il coordinamento dell’attuale Direzione dei Musei Civici e la direzione scientifica di Alessandro Bagnoli dalla Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici di Siena e Grosseto.

Crocifisso in Pinacoteca - Dopo la mostra il crocifisso verrà collocato permanentemente presso la Pinacoteca dei Musei Civici di San Gimignano in Piazza Duomo. La mostra, sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, è stata organizzata dal Comune di San Gimignano, Assessorato alla Cultura e Musei Civici con il contributo della Fondazione Monte dei Paschi di Siena e il sostegno della Fondazione Musei Senesi, Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le Provincie di Siena e Grosseto, Parrocchia di Santa Maria Assunta.

Il catalogo – Per l’occasione è stato realizzato anche un catalogo che, seguendo il percorso espositivo, illustra dettagliatamente lo stato dell’opera all’atto del rinvenimento presso lo Spedale di Santa Fina, documentando fase per fase il complesso intervento di restauro e presentando l’intero corpus sangimignanese delle opere di Benedetto, comprendente la tomba altare del Beato Bartolo, la tomba altare della Beata Fina, oltre al alcune sculture, marmoree e lignee, ormai da gran tempo musealizzate.

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