Fiera Torino, Egitto e Italia uniti da un comune destino mediterraneo

il 14/05/2009 - Redazione

Italia ed Egitto, due paesi sempre più vicini. E non solo perché uniti dal Mare Nostrum e da una storia multisecolare, di architettura, arte, cinema e teatro. Da oggi lo sono anche perché la cultura si sforza di farli avvicinare ancora di più e favorire la reciproca conoscenza.

Non solo Nagib Mafuz - Dopo Israele lo scorso anno, quest’anno è proprio l’Egitto il paese ospite della Fiera internazionale del Libro di Torino. Protagonisti i suoi scrittori, quelli celebri e conosciuti, come il premio Nobel 1998 Nagib Mafuz,  ma anche i tanti emergenti e originali quali Ala Al Aswani, scrittore cairota già affermato in Europa e in America, oppure Ahmed Alaidj, e scrittrici come Salwa Bakr che racconteranno che cosa significa scrivere l'Egitto al femminile.

Il nostro destino mediterraneo - Questa mattina a fare gli onori di casa oltre al sindaco di Torino, Sergio Chiamparino e alla presidente della Regione Piemonte, Mercedes Bresso, il presidente della Camera Gianfranco Fini che, a proposito dell’Egitto, ha ricordato gli sforzi comuni dei nostri due paesi fortemente impegnati in un difficile processo di pace in Medio Oriente. “La storia multietnica dell’Egitto e la sua convivenza pacifica – ha detto Fini – possono insegnarci molto anche a noi italiani perché il nostro destino è sempre più legato al Mediterraneo e l'Egitto è un paese chiave e un nostro interlocutore strategico”.

Il Principe, primo libro egiziano - Nel corso della cerimonia di inaugurazione è stato anche ricordato che fu proprio il “Principe” del toscano Niccolò Machiavelli il primo libro tradotto e stampato in Egitto. Era la metà dell’ottocento e il regno egiziano che guardava all’Europa e alle sue innovazioni tecnologie e industriali finanziò la prima tipografia del paese. E venne scelta proprio l’opera di Machiavelli che, naturalmente, non venne diffuso se non nell’ambito delle classi dirigenti. Da allora, assicurano gli esponenti della cultura della Repubblica Araba d’Egitto, sono moltissime le traduzioni egiziane di libri italiani e molto radicate le influenze italiane in tema di architettura, arte, cinema, teatro.

Michele Taddei

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