Il Palio di Sherlock Holmes, da Baker Street a Siena per indagare su un doppio omicidio

il 12/10/2009 - Redazione

Verità storica, verità letteraria e finzione nella finzione si intrecciano nel romanzo Il palio di Sherlock Holmes, dando vita ad un’inedita avventura tutta toscana del celebre investigatore di Baker Street. E’ proprio Sir Conan Doyle, in un certo senso, ad anticipare questa trasferta in Italia nell’ultimo capitolo della saga del Canone, L’avventura della casa vuota: “And a week later I found myself in Florence” dice Holmes al fedele Watson svelando di aver trascorso gli ultimi anni in giro per il mondo mentre tutti lo davano per morto. Luca Martinelli parte proprio da questo punto e sceglie Firenze e Siena come palcoscenici principali. Siamo nel 1891. Sherlock Holmes, creduto morto alle cascate di Reichenbach insieme all’acerrimo nemico Moriarty, raggiunge il capoluogo toscano sotto il falso nome di Erik Sigerson per ricostruire la rete del controspionaggio britannico in Italia. A lavoro ultimato, però, uno dei nuovi agenti segreti viene arrestato a Siena con l’accusa di omicidio, proprio nei giorni precedenti il Palio di luglio. Sherlock Holmes sarà quindi costretto a intervenire in prima persona. In perfetta sintonia e coerenza con il Canone (i 4 romanzi e i 56 racconti firmati da Arthur Conan Doyle, da cui prende spunto il romanzo di Martinelli) Il Palio di Sherlock Holmes fa rivivere al lettore ambienti, paesaggi, atmosfere della Toscana di fine Ottocento. Ritroveremo l’investigatore turista a Firenze, ospite di Paolo Lorenzini, fratello di Carlo Collodi, l’autore di Pinocchio. Qui condividerà fumate di pipa memorabili con il signor Corsellini, titolare in città di una rivendita di pipe e tabacchi; leggerà Dante, troppo oscuro e filosofico per una mente pratica, e Leopardi, incline al pessimismo, atteggiamento davvero insopportabile; apprezzerà le bellezze impareggiabili della città e conoscerà da vicino il vino prodotto da Ferruccio Biondi Santi, inventore del Brunello di Montalcino. A Siena, invece, ritroveremo Sherlock Holmes nel ruolo di sempre, quello di infallibile investigatore. Nei giorni d’esaltazione collettiva che accompagnano il Palio del 2 luglio, quando la città si trasforma “in un vulcano fumante e sinistramente brontolone pronto ad esplodere”. Nei dintorni di piazza del Campo, Sherlock Holmes rivela ai suoi amici i dettagli di un caso di doppio omicidio iniziato in Fontebranda. Con lui c’è anche Federigo Tozzi, o meglio la versione di 8 anni dello scrittore che sarà: non è ancora con gli occhi chiusi ma soprattutto ha le orecchie aperte, incantato nell’ascolto del maestro di Baker Street, alle prese con il suo primo mistero toscano.

Simona Trevisi

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