L'ultima rosa di aprile. In un libro la storia di Simonetta Cattaneo Vespucci, la Venere del Botticelli

Firenze il 16/01/2018 - Redazione
Simonetta Cattaneo, musa di Botticelli che la immortalò nella sua Venere, fu il simbolo della bellezza rinascimentale. A lei è dedicato il libro di Simona Bertocchi “L’ultima rosa di aprile” (Giovane Holden Edizioni) che verrà presentato venerdì 19 gennaio alle ore 17.30 nella Sala delle Feste di Palazzo Bastogi a Firenze. Sono previsti i saluti di Eugenio Giani, presidente del Consiglio regionale della Toscana, e di Giacomo Bugliani, consigliere regionale. Modera Enzo Masci, promotore culturale. Oltre all’autrice, interviene Patrizia Fiaschi, docente e operatrice culturale. Letture a cura di Carlo Rotelli e Lorella Serni, attori della scuola di Teatro Artimbanco di Cecina. Saranno presenti Gianni Lorenzetti, presidente della Provincia di Massa Carrara, e Luigi Badiali, presidente dell’Associazione Ducato di Massa. Coreografie e danze rinascimentali curate da Sara Tognini dell’Associazione Ducato di Massa. Musiche rinascimentali eseguite dal Maestro Sergio Chierici.
 
Il libro – Se tutti conoscono, grazie al genio del pittore fiorentino, le sembianze della Venere del Botticelli, poche sono le fonti storiche a cui attingere per tratteggiarne il profilo. Andò in sposa a sedici anni al nobile Marco Vespucci, che ben presto perse interesse verso di lei, segnò un’epoca e una corte, quella della prima signoria d’Italia: Firenze. La sua grazia, la sua volontà a ribellarsi a un matrimonio infelice, la sua natura anticonformista le conquistarono l’ammirazione di Lorenzo il Magnifico che la definì la sans par e l’amore di Giuliano de’ Medici ma le attirarono anche l’antipatia delle dame fiorentine sì come la sua personalità inquieta incantò poeti e artisti. Fu al centro di intrighi, scandali, alleanze strategiche; oggetto e soggetto di passioni divoranti e di espressioni d’amore cortese. Morì giovanissima a soli ventitré anni forse per tisi o forse vittima di avvelenamento. Ed entrò nel mito, lei che in vita non aveva mai cercato la fama. Simona Bertocchi, in perfetto equilibrio tra Storia e narrazione, ne traccia una sorta di biografia lirica in cui misteri e colpi di scena si susseguono al ritmo di una danza rinascimentale in cui si muovono le tre anime del racconto: la splendida Simonetta, il giovane e colto Giuliano, il genio artistico di Botticelli.

L’autrice - Simona Bertocchi è nata a Torino ma è toscana di adozione e vive a Montignoso, provincia di Massa Carrara. Per necessità lavora nel settore del turismo, ma l’altro mestiere, quasi in parallelo è scrivere. Al momento ha 7 libri editi, alcuni dei quali giunti alla seconda edizione. È appassionata di viaggi, di tango, adora il buon vino e divora libri e film in bianco e nero. Saltuariamente organizza e conduce salotti culturali e letterari in Toscana con la collaborazione di importanti associazioni.
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