La lingua della poesia. Nella regione estrema delle parole possibili

il 20/07/2009 - Redazione

La poesia è la regione più estrema in cui la parola sia ancora possibile. Oltre quel luogo c’è il non-detto e forse proprio per questa contiguità con l’inespresso, la poesia talvolta riesce a dire anche l’indicibile. In uno dei suoi testi più intensi, Mario Luzi, non a caso, ebbe a scrivere: “Vola alta, parola, cresci in profondità, / tocca nadir e zenith della tua significazione, / giacché talvolta lo puoi…”, quasi a voler invocare il verbo poetico affinché esso scandisse finalmente tutto ciò che ancora non aveva trovato una pronunciabilità. (...)

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