La peste scarlatta. Il romanzo fantascientifico di Jack London che sembra ambientato ai giorni nostri

Mulazzo il 11/05/2020 - Redazione
La vicenda de “L’ultimo uomo” di Mary Shelley prende le mosse nel 2073 e guarda caso (pura coincidenza?), 2073 è anche l’anno in cui si svolge la breve storia de “La peste scarlatta” di Jack London, recentemente ristampato da Tarka Edizioni e pubblicato per la prima volta a Londra nel 1912. Anche qui in qualche modo al centro del racconto sta la figura di un “ultimo uomo”: è l’ultimo uomo che abbia visto con i propri occhi una terribile epidemia che aveva devastato il pianeta sessant’anni prima, nel 2013. Da quella calamità si erano salvati in pochissimi, inspiegabilmente rimasti immuni e il nonno, ultimo sopravvissuto, cerca di mantenerne viva la memoria raccontando la sua vicenda a tre nipoti, cresciuti senza istruzione in un mondo in cui tutta la conoscenza dell’antica civiltà è andata perduta… Quando scrisse questo breve libro, Jack London aveva 35 anni; sarebbe morto, solo quarantenne, nel 1916, e gli sarebbe stato risparmiato di vedere almeno in parte avverata la sua previsione: la spagnola, l’epidemia più grave del secolo, sarebbe iniziata nel 1918, per durare con alcune riprese fino al 1920 e causare, secondo le stime, oltre 20 milioni di morti. C’è il rischio di perdersi con le date: con il racconto di London sembra di leggere le pagine di un quotidiano di queste maledette giornate del 2020.
 
 
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