Non è un lavoro, è sfruttamento. Incontro con Marta Fana alla Biblioteca degli Intronati

Siena il 08/01/2018 - Redazione
Un’analisi delle politiche del lavoro attuate dai governi nell’ultimo trentennio e della condizione del tessuto sociale in Italia che, con ben quattro ristampe dallo scorso mese di ottobre, ha riacceso il dibattito a livello nazionale sulle questioni occupazionali. “Non è lavoro, è sfruttamento” (Editori Laterza) è il saggio della ricercatrice Marta Fana che sarà presentato giovedì 11 gennaio alle 17.30 nella Sala storica della Biblioteca comunale degli Intronati di Siena (via della Sapienza, 5) alla presenza dalla stessa autrice insieme ad Alberto Prunetti, redattore della rivista online Il lavoro culturale e autore di “Amianto. Una storia operaia” (Edizioni Alegre). L’incontro, aperto al pubblico a ingresso libero, è organizzato da Il lavoro culturale in collaborazione con l’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia (ANPI) con il sostegno della Biblioteca comunale degli Intronati e di ANPI Siena; sarà introdotto dagli interventi del direttore della Biblioteca Luciano Borghi e della presidente del Circolo ANPI di Ateneo “Carlo Rosselli” Giovanna Giorgetti. Coordina Giulia Romanin Jacur, redattrice de Il lavoro culturale.
 
Il saggio - Il volume percorre fenomeni quali la frantumazione del mondo del lavoro in conseguenza dei processi produttivi, l’esternalizzazione del settore della logistica, la progressiva perdita di tutela dei diritti nei contratti, il ricorso ormai abituale a forme di occupazione gratuite (dall’alternanza scuola-lavoro agli stage gratuiti e alle applicazioni del progetto Garanzia Giovani) e la costituzione di nuove figure professionali e di spazi di co-working. Il libro decostruisce un certo tipo di retorica dominante che ha, come pilastri, i concetti di flessibilità e produttività, portando a una presa di coscienza del frammentato mondo del lavoro e indicando possibili soluzioni quali l’innovazione a livello industriale e la valorizzazione del lavoro.
 
L’autrice - Marta Fana, classe 1985, ha conseguito un dottorato di ricerca in Economia all’Institut d’Études Politiques de SciencesPo a Parigi e si occupa di political economy, in particolare di diseguaglianze economico-sociali e mercato del lavoro. Ha lavorato all’Ufficio Studi Consip, all’European Bank for Reconstruction and Development - EBRD e all’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico - OCSE. Scrive per Internazionale e Il Fatto Quotidiano e ha collaborato con il Manifesto e Pagina99.
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