Paolo Franchi è uno dei più importanti giornalisti italiani, fra i maggiori e più interessanti analisti e commentatori politici. Soprattutto per quanto riguarda le vicende della sinistra italiana. Classe 1949, è stato direttore de Il Riformista e attualmente collabora con il Corriere della Sera e con diverse Radio. Con Emanuele Macaluso è stato autore del saggio “Da cosa non nasce cosa - una conversazione sulla sinistra italiana”, mentre con Marco Follini ha scritto “Intervista sui moderati”.
A Sienalibri.it annuncia che il prossimo libro cui sta lavorando riguarda la figura di Bettino Craxi, attraverso una corretta ricostruzione giornalistica. Dunque, “né una biografia, né un pamphlet”.
Paolo Franchi ha un legame profondo con il nostro territorio, da decenni passa i fine settimana nella campagna senese, nella sua casa di Sarteano. Non è difficile incontrarlo a spasso, magari la domenica in piazza a Cetona. Con lui abbiamo parlato di politica, ma anche dei suoi progetti futuri e di letture. “Il mio libro preferito di sempre – dice - è ‘L'uomo senza qualità’ di Robert Musil che affrontando le vicende di Ulrich, un uomo ideale, riassume le virtù e le inezie del Novecento. L’opera di Musil è stata definita “la Bibbia del Decadentismo”, regalando ad ogni lettore molteplici possibilità esegetiche”.
La Camera con 517 voti favorevoli ha approvato lo sbarramento al 4% per le prossime elezioni al Parlamento di Strasburgo. Questo ha creato scontento nelle piccole formazioni politiche. La sinistra ha accusato Veltroni di “volerla distruggere e di emarginare la CGIL”, cosa ne pensa?
“Credo che le parole distruzione ed emarginazione siano eccessive. Detto questo, aggiungo che la situazione suscita diversi interrogativi e riflessioni. Come primo, cambiare le leggi elettorali alla vigilia delle elezioni è un costume tipicamente italiano, un esempio su tutti la Riforma Calderoli che lui stesso definì “una porcata”. Sono, come tutti, favorevole alla semplificazione; mi convince meno che il bipartitismo possa essere imposto per legge, ovvero le condizioni dovrebbero riguardare prima la costituzione politica e poi quella legislativa. Con una parola definirei il progetto “anomalo”, che non c’entra nulla con le esigenze di governabilità, perché per le elezioni europee non si pone la questione della governabilità”.
Dopo l’ultima tornata elettorale del 2008 ha scritto “la sinistra non è in via d’estinzione”. Oggi com’ è?
“In quell’articolo facevo riferimento al disastro dell’Arcobaleno, che è tutto politico, mentre invece nella nostra società esiste ancora la sinistra. Oggi è altrettanto vero, con il prodotto disastroso degli ultimi mesi, durante i quali la sinistra radicale ha provveduto a farsi del male con le continue scissioni interne. Avrebbe dovuto aprirsi a ragionamenti alti ed ampi, invece si è dedicata alle lotte intestine, sua attività preferita. Mi sento vicino all’espressione di Zapatero “in tutta Europa laddove non c’è un grande partito socialista, la sinistra non ha un punto di riferimento”. In Italia, la sinistra, dove ha il suo punto di riferimento? In Italia non è mai il momento buono per fare un grande partito socialista, non intendo il PSI, ma un grande partito socialdemocratico.”
Sta preparando un nuovo libro?
“Sto lavorando ad un libro su Bettino Craxi. L’idea è quella di uscire sia dalla logica della damnatio memoriae che da quella della “riabilitazione di matrice sovietica”. Craxi, nella memoria degli italiani, è ancora un nervo scoperto degli anni ‘70 e ’80. Per alcuni è l’esecrazione dell’uomo politico mentre per altri è un apostolo del bene ingiustamente dannato. Le premesse del mio libro saranno inevitabilmente storiche, gli anni di Craxi sono stati senza esclusione di colpi tra socialisti e comunisti. La visione del futuro, in quegli anni, era basata sull’annientamento. La guerra civile tra socialisti e comunisti si è conclusa senza vincitori né vinti, parafrasando Marx, con la rovina delle parti in lotta. Il mio libro non sarà né una biografia né un pamphlet, sarà la ricostruzione di un giornalista”.
LIBRO E AUTORE PREFERITO
“L’uomo senza qualità” di Robert Musil
ULTIMO LIBRO LETTO
“Hammerstein o dell'ostinazione” di Hans Magnus Enzensberger
IL LIBRO DA CONSIGLIARE AI LETTORI
“Vita e destino” di Vasilij Grossman
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