Il 38 enne Gianluca Morozzi è uno dei giovani scrittori maggiormente prolifici, ha all’attivo quasi venti romanzi e tanti racconti e ha di recente pubblicato un nuovo romanzo in chiave pulp: “Colui che gli dei vogliono distruggere” (Guanda Editore). In quasi tutti gli scritti di Morozzi emerge un forte legame tra la letteratura e la musica, tanto che confessa di scrivere le storie come Paul McCartney scriveva le canzoni: “Un mattino saltai giù dal letto e Yesterday era lì. Ho un piano accanto al letto, così mi alzai e suonai quegli accordi”.

Nel romanzo Leviatan è il supereroe di Terra L, un mondo di fantascienza stordito da improbabili musicisti, mentre Terra Prima, ovvero il nostro mondo, rispetta rockstar come David Bowie o Lou Reed. Quali sono le differenze tra Terra L e il nostro pianeta?
Ci sono due macro caratteristiche differenti rispetto al nostro pianeta. In Terra L convivono un vero super eroe che abita a Bologna e un misterioso personaggio che ha scritto tutte le canzoni famose del rock cambiando la vicenda musicale di quel pianeta.
Quale è il rapporto tra letteratura e musica?
La musica offre miliardi di spunti per scrivere, perché le vicende del rock sono meravigliose. Scrivere con il sottofondo musicale favorisce la creazione, soprattutto quella di un romanzo difficile da portare avanti. Amo molto Bob Dylan perché oltre alle canzoni, ha fatto una cosa talmente assurda da essere meravigliosa, il Never Ending Tour. Da venti anni suona incessantemente quasi tutte le sere, in condizioni spesso precarie. Mi affascina molto questo suo delirante finale di carriera.
Hanno scritto che nei tuoi romanzi “il grottesco sistematicamente divora il tragico”, ti ritrovi in questa definizione?
Talvolta. I miei romanzi sono di vari registri, il grottesco è molto presente sia nel tragico che nel comico. Il grottesco è una componente che mi piace molto applicare alle storie d’amore, grottesche e deliranti.
Come sarà il prossimo romanzo?
Attualmente ho cinque romanzi aperti contemporaneamente, tutti molto diversi fra loro. La mattina mi alzo e a seconda dell’umore scelgo quale romanzo portare avanti. Un noir claustrofobico, un noir femminile, un romanzo gogoliano, un altro romanzo assolutamente devastante ultra violento e poi c’è una storia d’amore attraverso i secoli, surreale e molto obliqua. Il primo che finisce sarà quello  che pubblicherò.

Elisa Manieri

Sotto Torchio

LIBRO E AUTORE PREFERITO
“Il teatro di Sabbath” di Philip Roth
ULTIMO LIBRO LETTO
“Ho sposato un comunista” di Philip Roth
IL LIBRO DA CONSIGLIARE AI LETTORI
“Bassotuba non c’è” di Paolo Nori
LEGGERE E’…
Entrare in un piccolo mondo molto bello, in cui perdersi.