Strage di Fucecchio del 23 agosto 1944. Il magistrato Luca Baiada racconta la storia del Padule

Carmignano il 17/01/2017 - di Simona Trevisi
Un libro per non dimenticare una strage pressoché sconosciuta sebbene sia la quinta in Italia e la terza nella tremenda estate di sangue nella Toscana del 1944. È “Raccontami la storia del Padule” (Ombre Corte), scritto da Luca Baiada e dedicato alla strage di Fucecchio del 23 Agosto 1944, l’eccidio del Padule. Il volume verrà presentato sabato 21 gennaio alle ore 16 nella sala consiliare del Comune di Carmignano in piazza Vittorio Emanuele II. Oltre all’autore, saranno presenti Matteo Grasso, direttore dell’Istituto storico della Resistenza della Provincia di Pistoia; Stella Spinelli, assessore alla cultura del Comune di Carmignano; Angela Riviello, presidente provinciale Anpi di Prato; Alberto Pratolini, testimone e sopravvissuto alla strage. Modera David Desideri, presidente Anpi di Carmignano.

Il libro - 174 morti, la più piccola di quattro mesi, la più vecchia novantenne. E poi spose, contadini, sfollati. 174 italiani, massacrati dai tedeschi nel Padule di Fucecchio il 23 agosto 1944. Una strage sconosciuta, eppure è la quinta in Italia, la terza nella tremenda estate di sangue in Toscana. Tre ufficiali tedeschi processati nel 1947, poi tutto nascosto nell'armadio della vergogna sino al 1994, infine riemerso, per il processo del 2012 agli ultimi nazisti in vita. Un giudice torna sui luoghi, intervista i superstiti, dà voce a chi non l'ha mai avuta. E riscopre i ricordi della sua famiglia. Dopo generazioni, il sangue sepolto scorre, la vita palpita, sono ancora tutti qui. Ecco i mezzadri e i casolari, l'incendio, lo stupro, i fascisti mascherati, il tedesco buono, l'amore e l'adulterio, i partigiani e le spie, le armi e i nascondigli, la baronessa e il bambino, il cantastorie e le maghe, i sogni e il profumo del pane. Sullo sfondo incantato della palude interna più grande d'Italia. A settant'anni dalla Liberazione, il senso della memoria si specchia nell'ingiustizia, per rimettere alla prova la verità e l'autostima degli italiani. Ci ripete che le stragi percorrono la storia di questo paese, e che il sangue è sempre lì, a chiamarci a un'oscura bellezza. La memoria è il presente.

Luca Baiada - L’autore, magistrato della Corte d'Appello militare di Roma, ha indagato su vari fatti di stragi compiute dai nazisti e documentati nei fascicoli rinvenuti nel cosiddetto "armadio della vergogna”, ha preso  parte a decisioni nel processo Priebke, ha presieduto il processo Nordhorn per le stragi di Forlì ed è stato giudice per le indagini preliminari sulle stragi di Sant'Anna di Stazzema, La Romagna, Moggiona, Cutigliano e Pianosinatico, Artimino, Tavernelle e altre ancora.
 
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Simona Trevisi

giornalista, nata a Bergamo, è laureata in Scienze della Comunicazione. Dal 2005 collabora con la società primamedia per conto della quale gestisce le attività e gli eventi curati da Toscanalibri.it.   Vai alla scheda autore >

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