Testimonianze ricorda i due ottantanove di Berlino e Pechino

il 20/03/2010 - Redazione

“Pechino/Berlino i due Ottantanove” questo il titolo del nuovo numero della rivista Testimonianze, numero 466, presentato venerdì scorso a Firenze. Insieme al direttore della rivista Severino Saccardi, c’erano il giornalista Gigi Riva, responsabile esteri de L’Espresso, e Vannino Chiti, vicepresidente del Senato. Nella monografia vengono approfondite le vicende che portarono, in quello storico anno, a due eventi epocali: il crollo del muro di Berlino e le contestazioni a Pechino in piazza Tienanmen. In centocinquanta pagine figurano così i contributi di molti studiosi che cercano di ripercorrere le cause e le conseguenze, che determinarono la fine della Guerra Fredda. Come ha spiegato Gigi Riva “sentiamo forte il desiderio di comunicare ai giovani di oggi cosa sono stati quegli anni, è un peccato che le giovani generazioni, nate proprio a cavallo del 1989, si disinteressino di quello che successe. Quello che avvenne vent’anni fa – ha continuato - ha dei cascami molto diretti sulla politica internazionale di oggi”.

Vannino Chiti ha ricordato, invece, come bisogna parlare del 1989 senza peccare di eurocentrismo, perché quell’anno non determinò solo l’unificazione delle due Germanie, Federale e Democratica, ma ci giunsero dalla Cina anche immagini molto angoscianti di una rivolta repressa ferocemente, con quella sequenza video dello studente in piedi davanti al carro armato in piazza Tienanmen che è diventata un’immagine simbolo.

Il vicepresidente del Senato, nel citare il saggio di Lucio Caracciolo contenuto all’interno del volume, ha detto che si tratta di “un contributo che riporta la luce sull’atmosfera immediatamente precedente il 9 novembre 1989”, ricordando come la caduta del muro non fosse prevista nemmeno dalla stessa classe dirigente tedesca, come quando il ministro degli Esteri della Germania Ovest, Hans-Dietrich Genscher, rispondendo al leader di Solidarnosc Lech Walesa che gli chiedeva se fosse pronto alla caduta di quella parete di cemento che divideva Berlino, disse: “cresceranno alti cactus sulle nostre tombe prima che il Muro cada”. Poi, poche ore dopo, il muro cadde.

Questo numero di Testimonianze fornisce, dunque, tanti spunti di riflessione per capire meglio un periodo recente e fondamentale per gli equilibri geopolitici internazionali. All’ombra di quel 1989, cresce e assume dimensioni globali la Cina, che non è più solo quella delle repressioni di piazza, ma ha sostituito l’Urss come alterego degli Usa, tanto che, di fronte all’inefficienza dell’Onu ed ai vertici del G20 quasi inconcludenti, si ha l’impressione che si stia tornando ad un G2, dove a contare sono gli Stati Uniti da una parte e l’impero delle lanterne rosse dall’altra.

Chiara Masini

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