Un viaggio nell'Italia del fascismo

il 08/08/2008 - Redazione

Le vicende legate ad un periodo storico complesso del secolo scorso, la storia di un incontro inatteso, il ricordo di una figura conosciuta e apprezzata. Questi i fili conduttori proposti nel corso della presentazione del libro “Il dottore e il Maestro. Al confino di polizia con Domizio Torrigiani” di Alcide Garosi (primamedia editore). In una aula magna storica dell’Università gremita, Luigi Oliveto ha aperto la presentazione sottolineando le diverse chiavi di lettura a cui il volume si presta: dalla vicenda più strettamente umana a quella della ‘grande storia’ letta attraverso le ‘piccole storie’, le vicende umane.

Nazionalismo e fascismo - è stato il curatore del volume, Saverio Battente, a inquadrare il periodo storico nel quale si svolse l’incontro tra il medico Alcide Garosi e l’allora Gran Maestro del Grande Oriente Torrigiani. Si era, infatti, nel 1929, pochi anni dopo l’emanazione delle leggi fascistissime che mettevano al bando la Massoneria in nome di un nazionalismo che ripudiava ogni riferimento internazionale e pacifista e che aveva ormai stretto solidi rapporti di alleanza con la Chiesa. “Fu Alfredo Rocco, futuro padre del codice penale – ha detto Battente – l’ideologo di questa impostazione del fascismo. E da quel momento il ‘Belzebù’ Torrigiani fu considerato un nemico. Questo libro ci aiuta a capire quel periodo, ci racconta cosa fosse il confino di polizia e anche il tipo di società in cui si viveva. Infine tratteggia bene l’incontro tra queste due figure che finiranno per influenzarsi, in particolare il Garosi che rimarrà sempre legato al suo “paziente” fino a definirsi sua “creatura”.

La figura etica di Torrigiani - “Oltre che sul piano storico – ha detto Roberto Barzanti nel suo intervento – perché indaga un periodo dell’Italia del secolo scorso che ancora ha molti chiaroscuri, il memoriale e soprattutto il diario di Garosi, coevo degli avvenimenti che narra, è importante perché fa conoscere un lato della figura di Torrigiani finora poco nota: la sua grande dimensione etica, le sue certezze filosofiche, il suo straordinario carisma, la sua curiosità intellettuale che ben si può scoprire, ad esempio, dalle letture che faceva e dai libri che richiedeva; ma anche i suoi crucci e dubbi come quando esclama “ah, se tra fascismo e massoneria fossimo andati d’accordo”. Rimane comunque lo spessore di un personaggio cui va riconosciuta un’etica e un rispetto profondi, solo per il fatto che dalla Francia decise, sua sponte, di rientrare in Italia per sopportare insieme ai “fratelli” la prigionia in nome delle proprie idealità”.

Le pratiche mediche del Garosi - “Ma il libro – ha aggiunto Barzanti – ha anche il grande merito di farci riscoprire la figura di Alcide Garosi, che dopo quell’incontro in giovane età non sarà più lo stesso. Diventerà un appassionato di dottrine mediche al limite con la medicina ufficiale, studierà la storia della medicina sino a diventarne docente all’Università di Siena, si applicherà sempre con dedizione alla cura degli altri, con ‘umanesimo scientifico’ che trova proprio nelle sue idee di ambito massonico una fortissima rispondenza. Una medicina che affonda dunque non solo nella scienza, ma nella storia, nella psiche e nello spirito. Personalmente ebbi modo di conoscerlo quando da sindaco di Siena venne a trovarmi per sottopormi il suo studio su Aldobrandino da Siena, una figura che lui considerava altrettanto significativa come quella di Torrigiani. Non ebbe modo di sfogliarlo quel volume che verrà poi pubblicato qualche anno dopo la sua morte". Fabio Reale ha poi tratteggiato un preciso ed efficace ritratto di Alcide Garosi: nato in Maremma, fu l’unico dei dieci fratelli a studiare grazie all’interesse del fattore dell’azienda dove la famiglia lavorava. Combatté nella prima guerra mondiale, fu poi per molti anni medico condotto a Chiusdino dove, tra l’altro, contribuì a fondare la squadra di calcio de La Cinghiala.

Il volume ha una prefazione di Gustavo Raffi, Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, che ha dato anche il patrocinio alla pubblicazione.

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