01/07/2009
Caro Mario,
apprendo la notizia della tua scomparsa mentre nel mezzo di un temporale sto portando a Siena dalla legatoria il catalogo a cui tu pochi giorni fa hai così puntualmente e con la signorilità che ha sempre contraddistinto il nostro rapporto, collaborato,
producendo una significativa testimonianza. Ricordo nitidamente il timore reverenziale quando ti ho telefonato la prima volta, quasi quindici anni fa: un piccolo editore di provincia che chiedeva una prefazione a un originale lavoro fotografico (La luce chiusa di Carlo Carletti) a un grande personaggio della cultura italiana! Come non essere emozionati? E ricordo quando ci incontrammo, per la prima volta, la sensazione di trovarmi di fronte a un vecchio amico. Fu allora che mi invitasti a un rapporto meno formale, a darti del “tu”, nonostante la differenza di età che – curiosamente – non si faceva sentire per il tuo spirito giovanile. Poi mi chiedesti – con la semplicità di un autore “qualunque” che si avvicina all’editore – di pubblicarti “Teatro di Contrada”, che presentammo nella Selva, con una piece teatrale messa in scena in quell’occasione. E poi “Città dell’uomo”, curato dal comune amico Carlo Fini, “Siena liberata e altre storie”, che Mario Ascheri fu orgoglioso di inserire nella sua collana Documenti di storia; il breve saggio sul rapporto tra palio e poesia ne “Il Palio - La festa della città” e poi ancora l’introduzione al libro su Luigi Bonelli “Cetoff, mio padre” di Rilli Bonelli Ligabue, e la prefazione al saggio di Fernando Maramai “Ruggero Vasari – Una vocazione futurista nell’Europa delle avanguardie storiche”.Tutto questo gestito con amicizia, di fronte a un caffé durante le tue visite a Siena, che purtroppo negli ultimi tempi si erano diradate, con la piacevolezza delle telefonate, che riuscivano sempre a mettermi di buon umore; come i tuoi pezzi, talvolta autografi, talvolta scritti a macchina con i segni della carta carbone. Fino a oggi, anzi fino a due settimane fa, quando ho ricevuto tramite Carlo Fini la tua testimonianza per il piccolo catalogo dedicato all’unico quadro futurista sul Palio, quello “Splendore simultaneo del Palio di Siena” di Corrado Forlin del
quale tu – primo fra tutti – avevi colto il valore artistico pochi anni dopo la sua realizzazione, senza tuttavia riuscire a vederlo dal vivo. Oggi, grazie a un’idea di Fabio Mazzieri e all’organizzazione del Soprintendente Gabriele Borghini e di Vernice
Progetti Culturali, il prezioso dipinto si è affacciato nella nostra città: un quadro, come dici tu, con “la Piazza del Campo colma di folla [...] bombardata dalle mille anime che sovrastano la corsa dei dieci cavalli scatenati nell’arena”. Un quadro che
per l’energia che sprigiona riuscirà a farsi vedere da te, dovunque tu sia.
con amicizia, Luca Betti
In allegato le note biografiche di Mario Verdone (a cura di Marta Santopolo)
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