Hikmet e la poesia necessaria

Luigi Oliveto

05/08/2016

Il poeta turco Nazim Hikmet (Salonicco 1901 – Mosca 1963) sosteneva che la poesia era necessaria all’umanità, “utile a una causa, utile all’orecchio…”. Dunque auspicava che divenisse un “mezzo normale e naturale” del discorso umano. Lui, in effetti, la praticò in tal senso. Imprigionato, esiliato dal suo paese per ragioni politiche (denunciò, tra le altre cose, il genocidio armeno) scrisse versi di impegno, di denuncia, d’amore. Sempre fedele a quella sua dichiarazione di poetica secondo cui la poesia doveva essere universale, parlare a tutti, traducibile in ogni lingua, per ogni cultura e stato d’animo.
 
Di notte, in mare, guarda l’albero,
cipresso inargentato:
ha detto il poeta Nedim.
 
C’era un poeta di Riazan, Esenin,
innamorato delle sue betulle,
candide, malinconiche ragazze.
 
Da quando vivo lontano da casa,
un pioppo freme in me e piange
di tristezza e canta.
 
Come tutti gli alberi del bosco
il pioppo se ne resta sempre in piedi,
sta lì e aspetta.
 
In una calda giornata di luglio
rimira fino a sera la strada
e le casette del villaggio di Bursa.
 
Ogni notte sino all’alba,
il pioppo mi aspetta,
urlando alla porta del carcere.
 
Ehilà, pioppo, amico mio!
Testimone fedele dei nostri giorni,
delle speranze e dei pidocchi,
 
della vergogna e dei sacrifici,
della nostra secolare sventura
e dei nostri lavori nei campi!
 
Che senso c’è, mia cara patria,
nel mio amore per i pioppi,
a che serve, dolce patria, la mia lode?
 
Bagnando la sabbia col mio sudore rovente
non ho potuto un solo pioppo coltivare
sulla mia terra natia.
 
 
[N. Hikmet, “Il pioppo” da Poesie]
 
Torna Indietro
Lascia un Commento

Scrivi un commento

Scrivi le tue impressioni e i commenti,
verranno pubblicati il prima possibile!

Ho letto l'informativa sulla privacy e acconsento al trattamento dei dati personali ai sensi dell'art. 13 D. lgs. 30 giugno 2003, n.196

Luigi Oliveto

Luigi Oliveto

Giornalista e scrittore. Luigi Oliveto ha pubblicato i saggi: La grazia del dubbio (1990), La festa difficile (2001), Il paesaggio senese nelle pagine della letteratura (2002), Siena d'Autore. Guida letteraria della città e delle sue terre (2004). Suoi scritti sono compresi nei volumi collettanei: Musica senza schemi per una società nuova (1977), La poesia italiana negli anni Settanta (1980), Discorsi per il Tricolore (1999). Arricchiti con propri contributi critici, ha curato i libri: InCanti di Siena (1988), Di Siena, del Palio e d’altre storie. Biografia e bibliografia degli scritti di Arrigo Pecchioli (1988), Dina Ferri. Quaderno del nulla (1999), la silloge poetica di Arrigo Pecchioli L’amata mia di pietra (2002), Di Siena la canzone. Canti della tradizione popolare senese (2004). Insieme a Carlo Fini, è curatore del libro di Arrigo...

Vai all' Autore

Libri in Catalogo

NEWS

x

Continuando la navigazione o chiudendo questa finestra, accetti l'utilizzo dei cookies.

Questo sito o gli strumenti terzi qui utilizzati utilizzano cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Chiudendo questo banner o proseguendo la navigazione, acconsenti all’uso dei cookie.

Accetto Cookie Policy
X
x