L’ombra della sera. Indagini tra le crete senesi nel giallo di Cinzia Cavaglioni

Ambra Francini

30/05/2022

Si intitola “L’ombra della sera” il primo romanzo di Cinzia Cavaglioni pubblicato col supporto di Bookabook, l’innovativa casa editrice milanese che, tramite crowdfounding, coinvolge anche i lettori nel processo di selezione delle opere. La scrittura di questo libro è stata la risposta dell’autrice alle interminabili giornate del lockdown, il modo per ritrovare un senso e uno scopo in un momento in cui sembrava impossibile farlo, e al tempo stesso per raccontare una storia capace di dar rilievo a un territorio, quello toscano, che la Cavaglioni conosce molto bene poiché vi è nata e tuttora vi abita insieme alla famiglia.

La protagonista de “L’ombra della sera” è Catia Angelini, una trentenne determinata la cui soddisfazione e al contempo responsabilità più grande porta il nome del B&B Villa degli Ulivi. Distante qualche chilometro da Asciano, immerso nel caratteristico “paesaggio lunare” delle crete senesi, il podere di cui Catia è proprietaria costituisce l’eredità lasciatale in dono dalla zia Erminia. Dopo aver seguito per tre anni i lavori di ristrutturazione, la donna si dedica appieno alla sua attività anche grazie all’aiuto di due collaboratori fissi: Silvia, che si occupa delle colazioni e delle pulizie, e Duilio, il giardiniere. Se il lavoro riempie la vita di Catia, certamente non si può affermare lo stesso dell’amore: sentimentalmente inappagata a causa di un marito poco presente, infatti, la protagonista può solo concedersi dei rapporti fuggevoli e senza impegno con qualche uomo di passaggio al b&b. Nel complesso le giornate a Villa degli Ulivi trascorrono serenamente, i clienti arrivano e ripartono soddisfatti da quel piccolo mondo ovattato che offre riparo dal caos delle città, ma una mattina questa piacevole routine viene bruscamente interrotta da un’agghiacciante scoperta nella stanza numero 3: un turista, Diego Grassi, viene trovato privo di vita, impiccato con una corda. Da questo momento quello che era un luogo di pace si trasforma nella scena di un crimine che spetterà allo scaltro tenente Rosi risolvere. A essere coinvolti nelle indagini saranno la stessa Catia, che parallelamente alla polizia andrà in cerca di indizi, la sua migliore amica e patologa Elena, Silvia e Duilio, i vicini e gli ospiti del b&b. I sospetti del lettore, grazie a confessioni inaspettate, scoperte casuali sul presente e sul passato e trappole studiate ad hoc per smascherare l’assassino, si sposteranno da un personaggio all’altro fino a quando non verrà svelata tutta la verità.
 
Quello della Cavaglioni è un libro che dice già molto a partire dal titolo. “L’ombra della sera” è, infatti, il nome che Gabriele D’Annunzio avrebbe dato a una statuetta votiva etrusca – recuperata a Velathri, l’attuale Volterra – per via della sua forma allungata, simile a quella delle ombre che si formano al calar del sole. Il richiamo al contesto toscano è quindi immediato e sottolineato ancor di più dall’illustrazione scelta per la copertina: uno scorcio delle crete senesi tinto dai colori dorati e aranciati del tramonto. Allo stesso tempo, però, la presenza del termine “ombra”, secolare metafora della parte più oscura dell’animo umano, e del concetto di “sera”, preludio del buio della notte, comunica al lettore che ad attenderlo tra le pagine ci sarà qualcosa che turberà l’atmosfera magica di quelle colline. La scrittura dell’autrice risulta asciutta, diretta e scorrevole. I tratti psicologici che contraddistinguono i vari personaggi sono delineati in maniera chiara ed efficace e le descrizioni degli ambienti e dei paesaggi sono accurate, tanto che le pagine in cui la protagonista fornisce informazioni agli ospiti del b&b appaiono quasi come mini-guide turistiche di cui lo stesso lettore può servirsi per approfondire la conoscenza dei territori toscani. La narrazione oscilla tra presente e passato grazie all’inserimento di alcuni flashback su un tragico episodio avvenuto nella stanza numero 3 molti anni prima, un “incidente” dai contorni incerti che ha segnato profondamente la vita di Catia ed Elena e di cui man mano si scoprono maggiori dettagli. Affiancare questo ulteriore mistero a quello principale permette all’autrice di creare una sorta di “giallo nel giallo”, con continui rimandi tra l'uno e l’altro che generano gran curiosità in chi legge. “L’ombra della sera”, nella sua brevità, è dunque un concentrato di elementi intriganti che si susseguono senza mai rallentare il ritmo, il tentativo ben riuscito di Cinzia Cavaglioni di stuzzicare e mettere in moto, come direbbe il famoso investigatore Hercule Poirot, le famose “celluline grigie” del lettore per poi sorprenderlo, quando meno se l’aspetta, con originali e risolutivi colpi di scena che sottraggono gradualmente la storia all’oscurità.  
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