Viaggio in me stesso

Michele Marziani

07/05/2020

Quello che qui in esclusiva per Caffè Letterario 19 si presenta è un estratto de "Il suono della solitudine", edito da Ediciclo, che ringraziamo per averci concesso di pubblicarlo.

Questa volta sei al mare mentre sta per arrivare l’inverno e tu sai che scriverai questo libro e che lascerai la città che ha due soli punti di respiro: il mare e l’inverno. Per quanto tu ami l’infinito che guarda verso l’alto, la vertigine della parete, il rarefarsi dell’altitudine e l’imponenza delle vette, dentro di te sai che le risposte migliori arrivano dal mare. Perché è lì che il mondo finisce lambito dall’acqua, non esiste un finis terrae sulle cime, i monti sono già da soli confine. La vetta è isolata. L’ultima spiaggia è ancora un’occasione, quella finale, ma lo è. Ruggiscono l’onda e la valanga. Ma tu puoi sfidare a testa alta il borbottio del mare.

L’isola è un’enclave isolata, come una valle, non sono mondi poi così lontani i tuoi. La sabbia del mare, la rena dei fiumi, è un circolo d’acqua. Il cerchio stesso della vita. È fin troppo facile dire che vieni dall’acqua, da quel liquido amniotico nel quale si sogna di ritrovare la serenità bambina. Basta un esame di psicologia per dire queste cose. Rocce e scogliere sono parenti, ma il mare trasporta la lontananza, la saudade, il sentimento del tempo che scorre, la salsedine.
 
Se fai uno sforzo lo sai quello che vorresti dire: che sei profondamente legato alla natura, alla terra, all’acqua, a tutto quel mondo che in alto, in altissimo – o a livello della battigia – sa bisbigliare a un cuore solitario e silenzioso. Sa dire le parole giuste. Sei prigioniero di quei luoghi così profondi, potenti e semplici da lasciare a bocca aperta. Niente di simile c’è nella bellezza delle città, nella frenesia luminosa della modernità. Non c’è qualcosa di giusto o di sbagliato, anche tu, in fondo, ami la grandiosità di certe capitali. Ma sai che il tuo posto è lì, dove da solo puoi toglierti le scarpe e dire che siamo tutti figli del mondo, che siamo qui a percorrerlo ognuno per conto proprio, facendoci compagnia per brevi o lunghi tratti di strada.
 
Di fronte al mare che sembra non finire mai, nel rumore continuo della risacca, nell’attesa del tuo Godot personale, accarezzi la tua solitudine e con lei accarezzi la vita. Alzi gli occhi, li punti verso uno scoglio all’orizzonte. Poi torni sul tuo taccuino e disegni un veliero. Il comandante sei tu. Anche quando non sai dove andare.
 
Torna Indietro
Lascia un Commento

Scrivi un commento

Scrivi le tue impressioni e i commenti,
verranno pubblicati il prima possibile!

Ho letto l'informativa sulla privacy e acconsento al trattamento dei dati personali ai sensi dell'art. 13 D. lgs. 30 giugno 2003, n.196

Michele Marziani

Michele Marziani
"Leggo. Scrivo. Viaggio. Credo proprio in quest’ordine. Non ho mai fatto altro. Anche quando ho letto cose bruttissime. Scritto cose sbagliate. Fatto viaggi da dimenticare". Così si presenta Michele Marziani, narratore, autore di romanzi. Editor. Conduttore di laboratori di narrativa. Giornalista professionista pentito, come dice lui. Michele Marziani ha pubblicato sette romanzi oltre a numerosi libri di viaggio nella cultura materiale italiana. "Oltre ai libri", dice, "amo la montagna, la pesca alla trota, il buon vino e scarabocchiare sui taccuini".

www.michelemarziani.org


 
Vai all' Autore

NEWS

x

Continuando la navigazione o chiudendo questa finestra, accetti l'utilizzo dei cookies.

Questo sito o gli strumenti terzi qui utilizzati utilizzano cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Chiudendo questo banner o proseguendo la navigazione, acconsenti all’uso dei cookie.

Accetto Cookie Policy
X
x