Umberto Eco e quella libertà di sbagliare che non rende schiavi

Luigi Oliveto

25/02/2016

 
Guglielmo da Baskerville, il protagonista principale de “Il nome della rosa” di Umberto Eco, è un personaggio di grande fascino, con i piedi nel Medio­evo e la testa nell'età moderna, e forse anche oltre. Proprio come il suo autore, che nella storia e nella cultura di ogni tempo si muoveva, pensava, giocava, avendo ben presente l’oggi e quanto quell’oggi già teneva in incubazione del domani.
 
"Ma allora," ardii commentare, "siete ancora lontano dalla soluzione..."
"Ci sono vicinissimo," disse Guglielmo, "ma non so a quale."
"Quindi non avete una sola risposta alle vostre domande?"
"Adso, se l'avessi insegnerei teologia a Parigi."
"A Parigi hanno sempre la risposta vera?"
"Mai," disse Guglielmo, "ma sono molto sicuri dei loro errori."
"E voi," dissi con infantile impertinenza, "non commettete mai errori?"
"Spesso," rispose. "Ma invece di concepirne uno solo ne immagino molti, così non divento schiavo di nessuno."
 
[da Il nome della rosa di Umberto Eco]
 
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Luigi Oliveto

Luigi Oliveto

Giornalista e scrittore. Luigi Oliveto ha pubblicato i saggi: La grazia del dubbio (1990), La festa difficile (2001), Il paesaggio senese nelle pagine della letteratura (2002), Siena d'Autore. Guida letteraria della città e delle sue terre (2004). Suoi scritti sono compresi nei volumi collettanei: Musica senza schemi per una società nuova (1977), La poesia italiana negli anni Settanta (1980), Discorsi per il Tricolore (1999). Arricchiti con propri contributi critici, ha curato i libri: InCanti di Siena (1988), Di Siena, del Palio e d’altre storie. Biografia e bibliografia degli scritti di Arrigo Pecchioli (1988), Dina Ferri. Quaderno del nulla (1999), la silloge poetica di Arrigo Pecchioli L’amata mia di pietra (2002), Di Siena la canzone. Canti della tradizione popolare senese (2004). Insieme a Carlo Fini, è curatore del libro di Arrigo...

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