10 anni di Materia Prima Festival. Un mese di spettacoli per esplorare gli orizzonti del teatro contemporaneo

Firenze il 22/02/2023 - Redazione
Oltre un mese di spettacoli, presentazioni e incontri per esplorare l’orizzonte delle scene contemporanee. Festeggia la 10/ma edizione Materia Prima Festival: dal 2 marzo al 18 aprile al Teatro Cantiere Florida di Firenze e in altri spazi della città spettacoli pluripremiati, nuove produzioni, artisti internazionali, maestri del presente e giovani emergenti, selezionati tra quelli che più stanno alimentando il dibattito teatrale e performativo a livello italiano ed europeo, a cura di compagnia Murmuris.
 
Un calendario di appuntamenti rivolto a ogni fascia di spettatori, con il sostegno e il contributo di Mic - Ministero della Cultura, Regione Toscana, Comune di Firenze, Fondazione CR Firenze, Unicoop Firenze, per sensibilizzare il pubblico ai linguaggi del palcoscenico e alimentare la relazione tra teatro e comunità. Apertura giovedì 2 marzo alle 18.00 presso l’Ex Convento di Sant’Orsola con un debutto in prima assoluta: “Le Case del malcontento”, lettura scenica itinerante dall’omonimo romanzo di Sacha Naspini (edizioni e/o): un’epopea crudele, rurale e universale al tempo stesso, che dalla penna dall’autore tradotto in 25 lingue arriva sul palcoscenico in una nuova coproduzione firmata Murmuris e Attodue in collaborazione con TempoReale (in anteprima mercoledì 1 marzo sempre alle 18.00 a Sant’Orsola). La chiusura, martedì 18 aprile alle 21.00 al Teatro Cantiere Florida, sarà affidata a “In Arte son Chisciottə”, riscrittura al femminile del capolavoro di Cervantes prodotta da Officine della Cultura.
 
Tra i titoli da segnalare “Pietre Nere”, ultimo lavoro della premiatissima formazione Babilonia Teatri, Leone d’argento alla Biennale di Venezia, che indaga il concetto di “casa” e ne scardina le basi, sovvertendo la nostra idea di abitare (9 e 10 marzo ore 21.00, Teatro Cantiere Florida). E poi “Entrelinhas (Tra le righe)”: dopo il discusso “Catarina e a beleza de matar fascistas” il ritorno in Italia di Tiago Rodrigues, drammaturgo portoghese e attuale direttore del Festival di Avignone, con lo spettacolo che è valso al protagonista Tónan Quito la nomination come miglior attore al premio internazionale Time Out, in prima toscana (14 e 15 marzo ore 21.00, Teatro Cantiere Florida). Si continua con “Ashes”, performance vincitrice ai Premi Ubu 2022 della celebrata realtà Muta Imago, che vede tra gli interpreti Monica Piseddu e Marco Cavalcoli, a loro volta pluridecorati agli Ubu, per un racconto sonoro che prende forma soltanto nella mente degli spettatori (21 marzo ore 21.00, Teatro Cantiere Florida); “Sovrimpressioni”, l’omaggio a “Ginger e Fred” di Federico Fellini firmato Daria Deflorian e Antonio Tagliarini, alfieri del teatro di ricerca in tutta Europa (30 e 31 marzo ore 21.00, Palazzina Reale); “Questa splendida non belligeranza”, frizzante satira della famiglia e del quieto vivere vincitrice al Premio Inbox 2022, di Marco Ceccotti (4 aprile ore 21.00, Teatro Cantiere Florida).
 
Spazio agli spettacoli tout-public con “Renart. Processo a una volpe”, lavoro pensato sia per il pubblico adulto che per i giovani spettatori che, a partire dall’omonimo racconto popolare del Medioevo francese, tratta i temi della giustizia e del bullismo, prodotto dall’applaudita compagnia Kronoteatro, già vincitrice agli Ubu e omaggiata con una personale alla 46° Biennale Teatro di Venezia (19 marzo ore 16.00, Teatro Cantiere Florida).
 
Da segnalare gli incontri con gli addetti ai lavori, tra cui la presentazione dell’ultimo numero della rivista di approfondimento teatrale “La Falena”, prodotta dal Metastasio di Prato, insieme ai critici Lorenzo Donati, Alessandro Toppi e Rodolfo Sacchettini (14 marzo ore 18.30, Teatro Cantiere Florida). Sacchettini sarà poi protagonista di un appuntamento per discutere il suo ultimo saggio "Il teatro dentro la Storia. Opere e voci dalle Torri Gemelle alla pandemia" (18 aprile ore 18.30, Teatro Cantiere Florida).

Il programma completo
Il sipario si aprirà sul festival giovedì 2 marzo alle 18.00 nel suggestivo scenario dell’Ex Convento di Sant’Orsola con “Le Case del malcontento”, lavoro in prima assoluta nato dalla collaborazione con lo scrittore maremmano pubblicato in tutto il mondo Sacha Naspini. In scena Simona Arrighi, Luisa Bosi, Laura Croce, Sandra Garuglieri, Francesco Migliorini, Roberto Gioffré, Annibale Pavone, Francesco Mancini, con il trattamento sonoro a cura di Tempo Reale. Le Case è un borgo millenario nell’entroterra maremmano. Un paese come tanti, un microcosmo di personaggi che sembrano essere lì da sempre e per sempre e che ci somigliano, ma al contempo sono così lontani e universali. Con questa nuova produzione Murmuris e Attodue vogliono raccontare la storia di un paese dove ognuno è dato in pasto al proprio destino, con i suoi sprechi, le aspettative bruciate, le passioni, i giochi d’amore e di morte. A Le Case l’universo umano non fa sconti e si mostra con oscenità, si covano segreti inimmaginabili, ci si vende, si uccide, si disprezza, si perdono fortune e si tramano vendette, raccomandandosi a Dio e vendendo i propri figli. A Le Case si vive di superstizioni, si torna per salvarsi, si tradisce e si ruba, si cerca una nuova vita e si gioisce per le disgrazie altrui. Talvolta però, inaspettatamente, si ama (in anteprima mercoledì 1 marzo sempre alle 18.00 a Sant’Orsola).
 
Si prosegue giovedì 9 marzo ore 21.00 al Teatro Cantiere Florida con “Pietre nere”. Progetto di Babilonia Teatri, formazione entrata con passo deciso nel panorama teatrale contemporaneo distinguendosi per un linguaggio che a più voci viene definito pop, rock, punk, caratterizzato da uno sguardo irriverente e divergente sull’oggi che mostra i nervi scoperti del nostro tempo, il lavoro nasce da un’indagine sul concetto di casa a partire da luoghi che, agli occhi dei più, casa non sono: casa di riposo, casa-famiglia, carcere, ospedale, strada, centro di accoglienza, dormitori. L’intento è spostare il punto di vista per accogliere e adottare lo sguardo di chi questi luoghi li abita. Viene dato spazio a composizioni e riflessioni su voci, suoni e immagini che indagano le infinite declinazioni di ciò che significa “casa”, quindi personali e sociali, intime e pubbliche, del passato e del futuro. Le persone vivono il mondo e costruiscono le identità dall’interno della propria casa, che è anche cura di sé e luogo di molteplici fratture e divisioni, è incarnazione della separazione tra urbano e naturale, è corpo, è la persona amata, è un affetto. Con Francesco Alberici, Enrico Castellani, Valeria Raimondi, Orlando Castellani (in replica venerdì 10 marzo ore 21.00, Teatro Cantiere Florida).
 
Martedì 14 marzo le attività di Materia Prima partiranno alle 18.30 al Teatro Cantiere Florida con la presentazione della rivista “La Falena” e della sua uscita più recente, dal titolo “Al buio”. Pubblicazione a cadenza trimestrale che coinvolge alcuni delle più interessanti voci della critica teatrale contemporanea, “La Falena” affronta in questo numero temi che spaziano dal disinteresse della politica all'iperproduttività e all'iperburocratizzazione, dalle forme di attivismo che rischiano di scivolare nella moda all'incertezza dei festival, fino alle perplessità sul binomio welfare-cultura. A condurre la discussione Lorenzo Donati, Rodolfo Sacchettini e Alessandro Toppi, modera Murmuris. Alle 21.00, sempre al Teatro Florida, in scena “Entrelinhas (Tra le righe)”: il regista e drammaturgo Tiago Rodrigues e l’attore Tónan Quito sono legati professionalmente da lungo tempo. Questa volta, però, il nuovo testo scritto dall’uno per l’altro viene ritardato da una serie di incidenti tanto reali quanto letterari. Lo spettacolo parte dal fatto accaduto per descrive l’enigmatica relazione tra autore e attore. Avvinto in un labirinto narrativo, il pubblico si trova di fronte Tónan Quito intento a spiegare le motivazioni che hanno portato al fallimento dello spettacolo promesso: si crea in questo modo un rapporto intimo tra attore e spettatore costruito sul limite indistinguibile tra realtà e finzione (in replica mercoledì 15 marzo ore 21.00, Teatro Cantiere Florida).
 
Domenica 19 marzo ore 16.00 al Teatro Cantiere Florida sarà il momento di “Renart. Processo a una volpe”, firmato dalla pluripremiata compagnia Kronoteatro con la regia di Tommaso Bianco e adatto ai giovani spettatori e alle loro famiglie. Sul palco Filippo Tampieri, che modulando il linguaggio originale del romanzo – testo popolare del Basso Medioevo galloromanzo – in toni più contemporanei e pop, assisterà il pubblico nella scelta del destino della volpe Renart, che dopo aver ingannato gli altri animali antropomorfi sarà chiamata davanti al Re Nobile. Quale sarà la sorte decisa dagli spettatori? Il perdono, l’esilio o la prigionia? Il moderno giullare Filippo il Bello avrà la funzione di voce narrante e burattinaio: con riprese dirette proiettate sul fondale, guiderà i presenti all’interno del plastico in cui si svolge la vicenda, dove giustizia e responsabilità tesseranno le fila di un futuro da costruire (età consigliata: tra gli 8 e i 12 anni).
 
E ancora: martedì 21 marzo ore 21.00 al Teatro Cantiere Florida in programma lo spettacolo Premio Ubu 2022 per il miglior progetto sonoro / musiche originali: “Ashes” di Muta Imago: formazione romana composta da Claudia Sorace, regista, e Riccardo Fazi, sound designer, che si avvale di artisti sempre diversi nella realizzazione dei suoi lavori. Protagonisti della performance Marco Cavalcoli, Ivan Graziano, Monica Piseddu e Arianna Pozzoli, per una riflessione sul potere immaginifico del suono e della parola in un viaggio sonoro immersivo che si dipana con una sequenza discontinua di accadimenti: brevi frammenti di vite private, compleanni, feste, morti, cadute, uccisioni, animali, alberi di natale, dinosauri, microbiologia, geologia, tutto quello che passa e non resta, ma che definisce e conferisce un significato preciso alla vita degli esseri umani. Gli interpreti parlano, giocano, urlano, lottano, confessano segreti e fanno dichiarazioni d’amore, riflettendo sull’importanza dell’“ora” e della sua caratteristica di impermanenza affascinante e disturbante. Un tappeto e alcuni microfoni costruiscono uno spazio che non cambia mai: sono il tempo e il suono che si muovono in continuazione e creano mondi attraverso la presenza immateriale del fiato che si dissolve.
 
Giovedì 30 marzo alle 21.00 ci si sposta alla Palazzina Reale con uno spettacolo liberamente ispirato a “Ginger e Fred” di Federico Fellini. In “Sovrimpressioni”, dopo anni di lavori condivisi con altri, Daria Deflorian e Antonio Tagliarini tornano in scena come la coppia che li ha fatti conoscere. Hanno avuto a loro modo successo, la prolungata vicinanza ha confuso alcuni confini tra i due e nello stesso tempo la lunga convivenza sul palco li ha resi meno amici, più appuntiti nel bisogno di evidenziarsi. Lei non ha una grande simpatia per Giulietta Masina, trova il costume che le hanno messo nel film demodé, ma questa parola che credeva negativa si rivela un’occasione, un traguardo. Scopre che dietro l’irritazione che sente per quella figura femminile così apparentemente docile ci sono punti in comune inizialmente inaspettati. Lui ha paura di invecchiare, come Fellini stesso. Trova coraggioso che Marcello Mastroianni si sia fatto diradare i capelli dal truccatore, strappati uno a uno con le pinzette in modo che anche nell’aspetto della pelata assomigliasse al regista come una goccia d’acqua. Deflorian e Tagliarini sono seduti ai capi di un lungo tavolo insieme a dei truccatori. Intorno, il pubblico. Quello che succede scorre tra il momento in cui i due attori entrano nello spazio e quello in cui, dopo un’ora, si ritrovano fisicamente invecchiati. Non per assomigliare ai due attori o ai due personaggi, ma per calarsi nell’età che hanno e che dall’esterno ancora non vedono (in replica venerdì 31 marzo ore 21, Palazzina Reale). Il documentario “Siamo qui per provare” di Greta De Lazzaris e Jacopo Quadri, che racconta la genesi dello spettacolo, sarà proiettato il 26 marzo al cinema La Compagnia (Firenze).
 
Martedì 4 aprile al Teatro Cantiere Florida alle 21.00 sarà la volta di “Questa splendida non belligeranza. Una storia così, poi così e infine così”, spettacolo vincitore Premio Inbox 2022 scritto e diretto da Marco Ceccotti. Una commedia sul devastante quieto vivere di una famiglia composta da un padre, una madre e un figlio. Il primo, pacifista emotivo, si guadagna da vivere decorando sanitari per dittatori sanguinari, mentre la seconda, ironizzatrice cronica, cerca la felicità nei libri horror. Il figlio Luigi, invece, è ossessionato dalla morte in senso negativo e racconta finali di libri e di film a persone in fin di vita. Le giornate dei tre si susseguono tra abitudini rassicuranti, piccoli rimpianti, sogni rimandati e traumi ricercati. Vorrebbero odiarsi quel tanto che basta per definirsi normali, ma è difficile odiarsi per chi non è mai riuscito a dirsi nemmeno un “ti voglio bene”. La famiglia vive in uno stato di tranquillità e pace che li distrugge, e conduce un’esistenza fondata sul non detto, sul non fatto, sul non essere abbastanza, sul non conoscersi e sul non riuscire a comunicare. Poi, un giorno, arriva la guerra.
 
Il sipario calerà sulla manifestazione martedì 18 aprile al Teatro Cantiere Florida, con una giornata che inizierà alle 18.30 con la presentazione del libro "Il teatro dentro la Storia. Opere e voci dalle Torri Gemelle alla pandemia", del critico teatrale Rodolfo Sacchettini, alla presenza dell’autore. Alle 21.00 le attrici Luisa Bosi ed Elena Ferri saranno Don Chisciotte e Sancho Panza in “In Arte son Chisciottə”, una produzione Officine della Cultura per la regia di Samuele Boncompagni. “In arte son Chisciottǝ” è un intreccio di linguaggi: giochi di ombre, pop up e oggetti animati si articolano su tavoli disposti a ferro di cavallo. Come supporto e non solo sottofondo, quattro musicisti dell’Orchestra Multietnica di Arezzo suonano dal vivo, elemento d’obbligo delle produzioni di Officine della Cultura. Un viaggio che, tra giochi di specchi, visioni e illusioni che mettono a confronto il falso col vero, incrocia tre piani di lettura e un racconto di sogni, di avventure, di speranze, di fallimenti che vogliono parlare della vita in tutta la sua complessità e semplicità. Attraverso temi come il genere, la violenza, i diritti e il riscatto, In arte son Chisciottǝ riflette su cosa significhi essere donne e uomini che vivono in un territorio da condividere, in un mondo da condividere, in una realtà da condividere, dove nessuno sovrasta l’altro, ma tutti accolgono tutti.
 
Info e prenotazioni
organizzazione@murmuris.it
www.materiaprimafestival.com
www.murmuris.it
www.teatroflorida.it
 

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