Firenze e i fiorentini visti dagli autobus e sugli autobus dell’Ataf. Francesco Giannoni ha realizzato un insolito ritratto della sua città e di chi la abita nel libro “C’era una volta l’Ataf” (SeF Editrice) che contiene venticinque racconti dalla narrazione garbata e leggera i cui protagonisti sono gli autisti, i bigliettai e i controllori delle linee pubbliche cittadine. Insieme a loro, i passeggeri, la gente che si serve del “busse” per andare a lavorare, a studiare, a fare la spesa. Dai ricordi di un autista, che racconta con affetto di quando all’Ataf “eravamo come una famiglia”, emergono i pregi e i difetti di una Firenze di trenta anni fa, ancora a misura d’uomo.
 
Il volume - I numerosi personaggi sono schizzati con pennellate rapide ed efficaci, ritraendoli nei loro tratti fisici e caratteriali più immediatamente percepibili, con le manie, i tic, i dialoghi di tono popolaresco che abbiamo visto e sentito sull’autobus. Oggi, forse, c’è più silenzio: quasi tutti hanno gli occhi puntati sull’ipnotico schermo di un cellulare. Sullo sfondo, bellissima, Firenze, con i suoi monumenti e le sue strade e piazze, quinte di scena di una narrazione accattivante e immediatamente simpatica. Nonostante siano fatti avvenuti molti anni fa, l’autore ha scelto di usare sempre il tempo presente, per dare l’idea di una realtà ancora viva. E anche se oggi la “familiarità” di quel mondo che si formava sull’autobus è forse venuta meno, è bene, è giusto che ne rimanga un ricordo prezioso e dolce. Precede i racconti un’intervista all’ingegner Stefano Bonora, Amministratore Delegato di Ataf Gestioni sui vantaggi dell’uso del mezzo pubblico da parte dei cittadini.