Consumate pagine e inconsumabili emozioni. Il piacere di leggere un libro già letto da altri

il 26/10/2009 - Redazione

“Ah, quante attenzioni doveva avere quello là se dopo tutte queste note non ha nemmeno consumato la costola del volume”. Toccare le copertine che altri hanno toccato, piegato, maneggiato, è come accettare il consiglio di uno sconosciuto ed entrare, grazie a lui e con lui, in un’avventura tutta da scoprire. Spesso ne vale la pena. Ed è meglio di un consiglio per gli acquisti.

I libri usati sfuggono dai consigli per gli acquisti per nascondersi dietro l’etichetta di “libri vintage”. Libri che dopo pochi mesi, escono dalle classifiche, sono ritirati dalle case editrici, scompaiono dai cataloghi ufficiali. A volte anche titoli tirati in milioni di copie, ma venduti perlopiù come strenna a Natale e, dunque, poco letti, forse perché poco desiderati. Negli scaffali dei negozi di libri usati, i volumi sono generalmente ben ordinati e archiviati dal titolare come parte della sua personale biblioteca. Vi si possono trovare brandelli di letture familiari e intime che adesso sono lì alla portata di chiunque. Spesso in quei negozietti, qualche volta dall’aria polverosa e giallognola e poco modaiola, si nascondono perle che sarebbe peccato non riportare alla luce.

I centri storici delle città tendono ad escluderli, purtroppo, ma questi continuano a resistere eroicamente e stoicamente, magari nelle vie meno trafficate. Per le strade dedicate alle vasche e allo struscio c’è, infatti, spazio solo per negozi di scarpe o intimo, ogni tanto per qualche libreria.

I libri sembrano capitare per caso nelle bancarelle, semplicemente perché doppioni, o perché qualcuno aveva bisogno di soldi; il più delle volte per la scomparsa del suo originario proprietario. Aprirne uno a caso e leggerne le iscrizioni e le dediche, è come sbirciare nella vita degli altri da un particolare tipo di buco della serratura. Per farlo occorre rispetto, attenzione, ma anche curiosità. Un libro diventa così un messaggero dal tempo passato. Due persone che mai si conosceranno né si sarebbero potute incontrare, adesso sono lì, una di fronte all’altra, tramite un libro preso da uno scaffale. Da quelle pagine ingiallite e consumate, la cui carta è ispessita dal tempo e dalla polvere, l’uno racconta all’altro le proprie intime cose, in una asincronia temporale che solo il contatto con il libro riesce a rendere, di colpo, contemporanei. Magia che rende il libro usato immortale, parlante oltre le lettere stampate, e capace di emozioni autentiche.

Michele Taddei

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