Da Zatarra una lettera aperta al Comitato per Siena Capitale europea della cultura 2019

il 10/04/2013 - Redazione

Cultura e musica a Siena, si può e si deve fare di più. Coinvolgendo maggiormente chi opera, per passione e con grandi sacrifici, nel settore. È l’appello che il Pirata Zatarra, al secolo Marco Ottavi, rivolge al Comitato per la candidatura di Siena a Capitale Europea della cultura 2019. « Crediamo fermamente che nessuna iniziativa, tanto più una di tale rilievo, possa prescindere dalle opinioni del popolo, della gente che anima le strade e partecipa alla vita quotidiana di Siena», scrive il noto rapper nella lettera aperta – già sottoscritta da numerosi cittadini – che riportiamo di seguito.

«Gentile Comitato “Siena Capitale europea della cultura 2019” e gentili cittadini senesi tutti (nuovi e vecchi),
come Zatarra vi scrivo in rappresentanza di un gruppo di musicisti che abitano e vivono Siena e che, con la presente, intende manifestare dei pensieri condivisi sulla candidatura della nostra città a “Capitale della Cultura Europea 2019”.
Crediamo fermamente che nessuna iniziativa, tanto più una di tale rilievo, possa prescindere dalle opinioni del popolo, della gente che anima le strade e partecipa alla vita quotidiana di Siena. Ciò è fondamentale per la nostra attività musicale, ma riteniamo che il supporto del pubblico sia comunque un termometro da tenere in considerazione in ogni esercizio culturale. Ci chiediamo perciò come la candidatura di Siena a capitale della cultura europea, che investe la città intera in un periodo di profonda difficoltà sociale prima ancora che economica, possa essere divenuta un’iniziativa guidata da un’élite autoelettasi a direzione del progetto.
A ciò si aggiunge la rilevazione che abbiamo purtroppo ancora presente del carattere di cieco campanilismo che per certi aspetti segna la città anche ai nostri giorni: siamo cresciuti con nelle orecchie gli echi di canti all’insegna di “e chi ‘unn’è di Siena stianti”, e non crediamo sia utile nascondersi dietro un dito, pensando che queste idee sentimenti siano espressione solo di una piccola frangia di senesi. Cambiare questa stato mentale è possibile, i musicisti, in quanto creativi, sono ottimisti di natura e da anni tramite la musica c’è tra di noi chi ci sta provando, per la strada, nei locali, ma è un processo impegnativo e lento. Siete sicuri che adesso il “meglio” per Siena sia imporre questa candidatura come una terapia d’urto? E tutto ciò per avere dei contributi europei che per una volta andranno veramente ad arricchire il bene comune o ci sarà solo qualche tornaconto oligarchico come in passato? E inoltre: perché per questa campagna “Siena 2019” sono stati coinvolti tanti giovani volenterosi animati da un sentimento di rivalsa “patriottico” con promesse risentite, ma senza neanche un euro di rimborso? Accelerare i tempi e pensare che tra soli 5 anni e mezzo un evento del genere possa vedere protagonista Siena e i senesi è un atto kamikaze, che rischia di far implodere definitivamente la città.
Siena al momento è esclusa da ogni autentico circuito culturale, da quello musicale (a parte la “classica” e fino a qualche anno fa il jazz), da quello cinematografico, letterario, artistico. In confronto al capoluogo certe realtà provinciali sono meglio organizzate è più propositive, come la Valdelsa e la Valdorcia (un esempio su tutti è il Festival di fine estate di Acquaviva). A Siena ci troviamo ad oggi con una stazione tardo-medievale, con l’imbarazzante stillicidio di permessi per suonare, la costante presenza di forze dell’ordine convocate da cittadini infastiditi, ci troviamo con tre cinema, due teatri, un solo locale che fa musica dal vivo in centro e la gambizzazione frenetica di eventi culturali, sociali e musicali da sacrificare al Dio della crisi economica e finanziaria che tutti conosciamo. Non vogliamo addentrarci troppo nel merito di ogni singolo problema, anche perché adesso non è il momento di fare speculazioni da sciacalli, bensì è venuta l’ora di tenere gli occhi ben aperti per non affidarsi più a chi persegue interessi propri o di élite facendoli passare per il bene della collettività, visto che, continuando per anni con questo atteggiamento cieco, ne abbiamo proprio ora, davanti agli occhi, le conseguenze materiali.
Come abbiamo detto, non vogliamo limitarci a fare critica sterile, bensì a presentare delle proposte effettive che tengono conto delle esperienze che abbiamo maturato sul campo senese di questi anni e che valgano per il futuro cioè:
- una regolamentazione precisa, chiara e trasparente, della gestione di eventi musicali cittadini, ci auspichiamo, vale a dire, che si eviti, come fatto in passato, di affidarsi ad un solo ente per l’organizzazione esecutiva e artistica, ma venga creato un vero e proprio pool di addetti ai lavori tra persone effettivamente competenti e meritevoli, garantendo al pubblico una eterogeneità a 360 gradi dei generi musicali offerti;
- l’individuazione di diversi luoghi (di proprietà comunale, ad esempio, da dare in gestione a enti non commerciali o privati che così garantirebbero un ritorno economico fisso all’ente locale) da adibire ad auditorium, sala mostre, pubblico spazio, magari anche delocalizzando il tutto dal centro abitato (evitando così lamentele sopra citate) e organizzando navette per facilitare lo spostamento di studenti confinati in residenze “fuori mano” (vedi “La Tognazza”) o in appartamenti locati dentro le mura;
- un’analitica e curata programmazione degli eventi durante l’anno, intensificando gli appuntamenti culturali e musicali ricercando fondi per autofinanziamento in investitori che potrebbero essere interessati a sviluppare il proprio business nella città di Siena, così da garantire un rimborso sicuro e ben proporzionato agli artisti coinvolti, e chiudendo definitivamente il capitolo del suonare-gratis=assenza-di-qualità. Non siamo più disposti a compromessi del genere per far arricchire le tasche di chi gestisce i vari eventi;
- la semplificazione delle interazioni degli artisti in genere con gli studenti delle scuole, medie inferiori e superiori, così che si cominci a smussare una sbagliata mentalità retrograda e chiusa che si forma grazie all’ignoranza di base su certi concetti/argomenti.
Altresì crediamo che ci sia bisogno di fare autocritica anche tra noi musicisti, in modo che la portata artistico-culturale di ciò che viene fatto sia un po’ più ampia rispetto all’organizzare concerti autoreferenziali e far suonare solisti o gruppi locali in senso stretto, ci auspichiamo che in futuro ci si evolva e si vada sempre di più al di là della semplice musica derivativa, e che si riesca a creare un vero e proprio circuito artistico.
Siamo musicisti, siamo diversi, ognuno con le proprie peculiarità, i propri scopi, i propri limiti e le proprie ambizioni, ma non siamo strumenti di nessuno, se non dei nostri sogni».

Firmato: Zatarra (Marco Ottavi)
Sottoscrivono: Zatarra (Marco Ottavi), Alaimo Ernesto, Guasconi Alessandro, Guasconi Francesco, Campriani Andrea, Firmati Senio, Erik Jnk, Paradiso Giacomo, Giachetti Diego, Butini Marco, Guerrini Matteo, Carletti Alessio, Vigni Saverio, Morgantini Maurizio, Cialdani Lorenzo, Radi Dario, Zemauno Paolo, Guidi Giacomo, Candreva Enza, Dani Andrea, Cinotti Antonio, Bellaccini Maurizio, Masci Matteo, Filippini Dande Josè, Battaglini Gabriele, Tizzy Al, Mondet Massimiliano, Fineschi Carla, Bartalini Carlo, Equatori Giacomo, Equatori Alessandro, Fracassi Benedetta, Giammaria Claudia, Galli Pietro, El Hadji Samb Malick, Chiovelli Simone, Angelini Jari, Bartolini Simone, Lopardo Giuseppe, Carmignani Nicola, Ouro Sawou Tchassama, Francini Giacomo, Felloni Massimiliano, Cinci Davide, Salomoni Tommaso, Mazzola Valeria, Tascio Renato, Idrizi Adem, Hergheliogu Adrian, Bruni Eugenio, Catania Matteo, Bravo Chiara, Cesareo Paolo, Maali Yusef, Ciabattini Silvio, Brillante, Alessandro, Peruzzi Asia, Corsi Gianluca, Bandini Daniele, Magliozzi Damiano, Luzzi Matteo, Raffo Giovanni, Ottini Margherita, Ronzulli Dario, Azoti Tawi Matya, Chiesi Ettore, Frullanti Andrea, Losi Gianmaria, Angeli Simone, Plantone Frantz, Nowell Joseph Gabriele, Nowell Francesco Patrick, Gagno Riccardo. 

Info – Chi volesse aderire, consigliare o promuovere questa iniziativa può mandare un’emai a zatarra.eu@gmail.com

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