Danza indiana e flamenco protagonisti alla Corte dei Miracoli di Siena l’8 e il 10 giugno

il 06/06/2012 - Redazione

Due serate dedicate alla scoperta di linguaggi artistici singolari, legati a tradizioni antiche ma rivisitate in un’ottica contemporanea. Venerdì 8 e domenica 10 giugno si esibiranno sul palco della Corte dei Miracoli di Siena, le allieve dei corsi di Natana Vedica East/West Performing Arts, residenza artistica presso l’associazione con la direzione artistica di Maresa Moglia, attivo dal 2000.

Danza indiana - Venerdì 8 giugno, alle ore 21.30, gli allievi dei corsi di danza indiana, stile Bharata Natyam, si esibiranno in uno spettacolo che ha l’obiettivo di dare al pubblico un codice d’accesso a questo tipo di danze, un’iniziazione al linguaggio non verbale delle mani (mudra-s), un modo per leggere i movimenti del corpo ed entrare nel mondo poetico indiano. Danze classiche dal repertorio tradizionale insieme a coreografie originali su musiche non-tradizionali. Sul palco Maresa Moglia insieme a Elena Ristori, Chiara Unisoni e agli allievi dei corsi. Ospite della serata Mauro Danesi del Teatro Tascabile di Bergamo. L’Associazione Natana Vedica è l’unica scuola di Bharata Natyam in Italia con un programma continuativo che dà una formazione professionale ai suoi allievi, preparandoli all’insegnamento e agli spettacoli; nel più profondo rispetto della tradizione indiana, propone programmi che promuovono una piena comprensione di questa cultura, creando così un proficuo dialogo fra culture.

Danza contemporanea
- A esibirsi durante la serata anche gli allievi del corso di danza contemporanea a cura di Francesca Duranti in una performance su come spostarsi nello spazio, con che modalità, con che stato. In che modo condividere uno spazio senza essere spinti o indotti a togliersi la maschera e lasciarsi andare, esprimersi, mostrare i propri sentimenti e confessare intimi pensieri. Il desiderio è quello di evadere la spettacolarizzazione, seppur standoci dentro; desiderio di anonimato, di occultamento del vero io, di rifiuto di qualsiasi coinvolgimento reciproco, l’espressione del desiderio di essere lasciati soli e liberi di andarsene per la propria strada.

Flamenco
- Domenica 10 giugno, alle 21.30, Isabella Parrini e le allieve del “El Barrio Arabe” presentano Raices (radici), il flamenco raccontato attraverso gli stili e le cadenze propri e peculiari di ogni singola provincia andalusa. La formazione del flamenco è originata dalla elaborazione di una serie di apporti musicali stratificati lasciati in eredità dall’incrocio di culture che si è sedimentato nel sud della Spagna. Si può dire che il flamenco contiene in sé le tonalità fenicie e romane, il salmodiare dei greci e degli indù, il canto gitano, gli inni gregoriani, le melodie persiane, le litanie mozarabe, le lamentazioni ebraiche, le canzoni moresche, le romanze castigliane, i suoni africani e i ritmi sudamericani. L'inesauribile capacità innovatrice e creativa che possiede questa danza non si è limitata a creare un “genere” musicale, ha anche prodotto la diversificazione di questo in una serie di stili, o “palos”, che codificano in ferrei parametri metrici o “compàs” le regole della loro attuazione. Ogni provincia andalusa ha fatto propri alcuni di questi “palos”, quelli che meglio interpretavano il sentire popolare. In Raices verrà associato ad ognuna delle principali città andaluse il genere che più la caratterizza, portando lo spettatore in un viaggio ideale dentro la cultura flamenca.

Info
- Biglietti € 8 intero, € 5 ridotto soci | Info e prenotazione uffstampa@lacortedeimiracoli.org tel. 057748596

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