Enrico Vanzina racconta la sua "Sera a Roma" tra salotti, segreti e relazioni clandestine

il 17/04/2018 - Redazione
Dal cinema alla narrativa. Non è una novità per Enrico Vanzina, regista di cult movies e cinepanettoni, ma anche autore di romanzi. Il suo ultimo "La sera a Roma (Mondadori) lo presenta in occasione di Autori all'Agorà venerdì 20 aprile (Auditorium Biblioteca Civica Agorà, ore 18.00) insieme a Demetrio Brandi e Elena Marchini. L’incontro fa parte della rassegna organizzata da LuccAutori - Premio Racconti nella Rete e Biblioteca Civica Agorà.

Dall’esperienza dell’autore di tanti successi cinematografici, una vera e propria sorpresa narrativa che svela tutto il talento letterario di un maestro del cinema. Il protagonista di questa storia ambientata in una Roma contemporanea elegante e decadente – una città che ricorda quella sorrentiniana della Grande bellezza – è uno sceneggiatore di esperienza e successo, alter ego di Vanzina stesso, che frequenta i salotti della nobiltà romana, ma anche le redazioni dei giornali e l’entourage cinematografico e intellettuale romano. Un conoscente gli chiede di incontrare un giovane attore per capire se può aiutarlo a entrare nel mondo del cinema e lui, per cortesia, invita a casa sua quello che a prima vista è un belloccio senza arte né parte. Il giorno dopo il ragazzo viene ucciso. E il protagonista, essendo uno degli ultimi ad averlo visto, si ritrova coinvolto nelle indagini, molto più di quanto si sarebbe aspettato. A dipanare l’intricata trama di segreti, relazioni clandestine, innamoramenti mai confessati, tradimenti di patti e di amicizie, lavorano parallelamente – a tratti collaborando a tratti mettendosi i bastoni tra le ruote – un bravo e sagace commissario, un giornalista di cronaca nera assetato di scoop, e il nostro sceneggiatore, che si ritrova talmente invischiato nella vicenda sentimentale legata all’omicidio da mettere a rischio il proprio decennale matrimonio. Di rivelazione in rivelazione, la verità viene a galla piano piano, tenendo altissima la tensione e spiazzando anche il lettore di detection stories più navigato. Ma La sera a Roma, con il suo andamento ipnotico e la sua lingua raffinata e avvolgente, è anche un’affilata critica del mondo dei salotti buoni e della nobiltà romana, tanto più efficace perché, provenendo da un narratore che quel mondo lo conosce bene, viene tratteggiata con sguardo al tempo stesso complice e sprezzante.

Enrico Vanzina, figlio del regista e sceneggiatore Steno, insieme al fratello Carlo è vissuto nel mondo del cinema fin dall’infanzia, frequentando personaggi del calibro di Toto, Ugo Tognazzi, Mario Monicelli, Ennio Flaiano, Mario Camerini e Dino Risi. Nel 1976 ha iniziato a scrivere sceneggiature e da allora ha collaborato con i maggiori esponenti della commedia all’italiana. Nel corso degli anni Ottanta e Novanta ha firmato insieme al fratello i più grandi successi al botteghino italiano (Eccezzziunale... veramente, Sapore di mare, Vacanze di Natale...), film molto amati dal pubblico e spesso stroncati dalla critica. Nel 1986 ha fondato, sempre con Carlo, la casa di produzione Video 80 e da allora oltre alla produzione cinematografica si è dedicato anche a quella televisiva. Ma il cinema e la tv non sono la sua unica occupazione. Ha collaborato per diversi anni con Il Corriere della Sera e Il Messaggero e ha pubblicato diversi libri, tra cui "Le finte bionde" (Newton Compton) e "Colazione da Bulgari" (Salerno Editrice).
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