Fotografie in viaggio, Bonnefoy e Trizzino si incontrano "in treno"

il 06/06/2012 - Redazione

“Queste fotografie mi hanno impressionato. In esse ho avvertito un fremito, le ho viste abitate, animate da qualcosa nel loro profondo di onnipresente quanto d'invisibile e che mi chiedeva di comprenderle meglio". Inizia con le parole di Yves Bonnefoy l'ultima opera di Lucio Trizzino, intitolata “Treno / Le photographe dans le train” (Polistampa), dove il fotografo e l'intellettuale francese affrontano un originale viaggio fatto di immagini, poesie e pensieri.

La pubblicazione - Trizzino, architetto e progettista di restauri di fama internazionale, già autore dell'album Refoli di fotografia futurista (2010) che gli ha valso la partecipazione alla Biennale di Venezia, abbandona il bianco e nero (che aveva utilizzato anche nel dibattuto volume Sciopero del 2011) per descrivere il suo spostamento in treno da Firenze a Palermo in 64 scatti a colori. In questo suo percorso è accompagnato da Bonnefoy, ritenuto uno dei maggiori poeti contemporanei, critico e traduttore in francese di Shakespeare, Donne, Keats, Yeats, Petrarca e Leopardi. Le vedute paesaggistiche catturate dai finestrini, i particolari delle stazioni e i volti delle persone incrociate lungo il viaggio, si intrecciano con i versi per ricostruire un percorso dell'anima che porta il passeggero, e con esso il lettore, a ritroso dall'età adulta fino ai luoghi e ai momenti dell'infanzia.

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