I pochi utopisti rimasti ancora convinti che con la cultura si mangi possono saziarsi di bocconi di letteratura da abbinare alle loro fantasiose, o presunte tali, opinioni. Non solo, il tutto da accompagnare con un bicchiere di vino o una tisana, un panino o un dolce, per appagare il palato oltre la mente. E’ questo il menu proposto dalla libreria caffetteria che ha aperto nel cuore di Siena per mano e per volontà di Gabriella e Clara. Bella sfida la loro al tempo di crisi economica, diniego della cultura, crollo esistenziale di un’editoria alle prese con gli e-book, con sempre meno lettori critici e sempre più telespettatori accondiscendenti. Ma, si sa, per un utopista, anzi due utopiste, la sfida è la strada da percorrere per tramutare i sogni in realtà. Dopo aver lavorato per 40 anni come biologa nel settore farmaceutico – racconta Clara – adesso metto in pratica quello che volevo fare da grande. Si erano conosciute nell’altra libreria di Gabriella, l’una proprietaria e l’altra cliente. Oggi, dopo un rapporto d’amicizia stretto intorno ai libri e ai gruppi di lettura, hanno aperto insieme in via Pantaneto una libreria caffetteria. Perché siamo convinte e vogliamo dimostrare – spiega Gabriella – che vendere libri significa prima di tutto fare attività culturale. Oggi è indispensabile soprattutto per coloro, e sono certa che non sono pochi, che, come noi, hanno la necessità di nutrirsi di cultura. Non sono pochi davvero coloro che hanno risposto in maniera positiva alla loro sfida in questi primi giorni. Sono soprattutto giovani, studenti universitari che, nonostante i recenti rigurgiti antiriformisti, trovano il tempo di studiare e leggere proprio come vogliono i neoriformisti del sistema universitario. E c’è gusto, per rimanere in ambito letteralculinario, a leggere, mangiare o bere circondati dai libri, su un tavolo magari tra amici per disquisire sull’ultimo libro letto, gli autori preferiti, chi legge cosa, attualità, articoli di giornale. Cultura insomma, sempre per quei pochi utopisti rimasti ancora convinti che con la cultura si possa mangiare. Ha un sapore del tutto inconsueto ma appagante. Forse ha questo aroma solo perché condito con il fascino dell’idea di un caffé letterario. Dialogare su questo o su quel libro divagando nell’etere delle parole, scritte o dette che siano. Imparando dal confronto come punto di partenza per la sete di sapere. Questo insomma succede incontrando Gabriella e Clara nella loro libreria caffetteria. Gabriella, Clara e Cesare. Impossibile non accorgersi del “cane rosa” che prende parte in maniera silenziosa, ma non per questo meno attenta, alle nostre disquisizioni. Forse ci ascolta senza intervenire se non per rubarci qualche preziosa carezza quasi a dimostrarci che cultura è roba da cani oltre che da utopisti affamati. Il fatto è che alla fine siamo tutti e quattro fieri di esserlo, cani, utopisti, affamati, ma appagati e soddisfatti di aver dedicato una buona fetta del nostro tempo ai libri, ai sogni, alle parole. Senza pretese, s’intende bene, tranne quella di esserci convinti ancor di più che con la cultura non solo si possa mangiare ma si debba anche nutrirci.  Sic (questo è il nome della libreria caffetteria)…et simpliciter (aggiungo io).

Cristian Lamorte

SOTTO TORCHIO
Gabriella Guaiti
LIBRO E AUTORE PREFERITO
L’elenco sarebbe troppo lungo, domanda bocciata!
L’ULTIMO LIBRO LETTO
“Mangia, prega, ama” di Elizabeth Gilbert
IL LIBRO DA CONSIGLIARE AI LETTORI
“Solar” di Ian McEwan
LEGGERE E’…
Una parte importantissima della mia vita ed è stata tante volte un’ancora di salvezza

SOTTO TORCHIO
Clara Michelangeli
LIBRO E AUTORE PREFERITO
L’elenco sarebbe troppo lungo, domanda bocciata!
L’ULTIMO LIBRO LETTO
“Solar” di Ian McEwan
IL LIBRO DA CONSIGLIARE AI LETTORI
“Il cimitero di Praga” di Umberto Eco
LEGGERE E’…
Aprire orizzonti

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