Uno studio a tutto tondo sul celebre Battesimo di Cristo di Verrocchio e Leonardo, che ne ricostruisce la storia e ne illustra gli aspetti tecnici e compositivi. Il saggio di Giorgio Antonioli Ferranti “Il rapace in fuga” (Edizioni Polistampa), introdotto da un testo del direttore degli Uffizi Antonio Natali, indaga su caratteristiche del dipinto finora trascurate da critici e storici dell´arte, in modo da arricchire la bibliografia in materia con notizie e spunti innovativi.

Il saggio - La tavola raffigurante il Battesimo di Cristo, dipinta da Andrea del Verrocchio e Leonardo da Vinci tra il 1470 e il 1475, è oggi collocata nella Galleria degli Uffizi di Firenze, e attira visitatori e studiosi da tutto il mondo. Ferranti, storico d´arte esperto di pittura fiorentina e umbra del Quattro e Cinquecento, racconta le vicende legate alla realizzazione dell´opera a partire dalle fonti più antiche, arrivando anche a importanti scoperte, come la carriera ecclesiastica del fratello del Verrocchio, figura di spicco dell´ordine vallombrosano. L´analisi va oltre gli aspetti formali, che rendono il Battesimo un autentico crocevia nella storia dell´arte, per esplorare contenuti, elementi simbolici e scelte iconografiche e narrative attuate dagli artisti. Il testo culmina con una digressione sull´insolita immagine del falco che fugge in cerca di riparo, attorno al quale ruota l´intero saggio, e di cui l´autore fornisce un´interpretazione inedita. "I dettagli inconsueti", commenta Natali, "sono quasi sempre segnali perspicui nei percorsi investigativi. E l´uccello rapace lo è riguardo alle intenzioni di quei Vallombrosani che chiamarono il Verrocchio e la sua bottega a dare figura alle questioni connesse al battesimo del figlio di Dio".