Non ho potuto fare a meno di leggere il libro tutto d’un fiato, tanto è stato il grado di coinvolgimento emotivo che esso ha prodotto sulla mia persona, sia in termini di coerenza con i valori civili e morali che tento di affermare ogni giorno, sia perché nel racconto degli episodi di vita amministrativa del Sindaco Angelo Vassallo, ho rivisto come in un film tutte le difficoltà che ogni giorno, anche nella mia esperienza di sindaco, si devono affrontare per cercare di servire al meglio la nostra gente: le incomprensioni con gli organi superiori dello Stato e la lotta quotidiana con la burocrazia autoreferenziale, l’intuizione di cercare la massima valorizzazione, in termini di sviluppo economico ed occupazionale, di un contesto di straordinario valore storico e paesaggistico come il Parco del Cilento, l’impegno ad affermare i valori fondanti della nostra democrazia senza infingimenti ed incoerenze, l’esaltazione del ruolo di terzietà dell’Ente locale rispetto ad interessi particolari, ancorché legittimi, la lotta all’illegalità. Certo, lo dico con profondo rispetto e con sofferenza, in un contesto ambientale molto diverso, quale quello tra la Campania e la Toscana, dove in quest’ultima la legalità ed il rispetto delle istituzioni sono da sempre un valore condiviso e dove l’autorevolezza dell’Ente locale, quale presidio democratico a garanzia dell’equità e dell’imparzialità, è riconosciuta e rispettata da tutti. Ma al di là delle similitudini nell’azione quotidiana dell’essere amministratore pubblico, il libro trasmette al contempo un senso di angoscia e di frustrazione nella nudità e crudezza di un assassinio perpetrato per fermare un’azione amministrativa straordinariamente positiva, e per questo rivoluzionaria, ma anche un sentimento di speranza nella conferma, abbondantemente esplicitata nel libro, che l’esempio di Angelo Vassallo vive e si prolifica tra la sua gente, nel suo territorio, ma anche oltre i confini regionali e nazionali. E questo, anche per noi che viviamo questa esperienza faticosa, difficile (di questi tempi poi), piena d’insidie, di amici che scopri nemici, ma al tempo stesso entusiasmante, rappresenta una bella iniezione di sfiducia e di energia che dobbiamo trasmettere ai nostri cittadini e soprattutto ai giovani: sperare ed operare per un mondo migliore, non solo è lecito ed auspicabile, ma è addirittura un dovere al quale nessuna persona di buona volontà, com’era Angelo Vassallo, deve sottrarsi.
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