L’inverno della Repubblica. Ecco il populismo senza il popolo

il 04/03/2013 - Redazione

La Seconda Repubblica è stata tumulata sotto il gelo dell’inverno, inconsueta stagione per celebrare riti elettorali. Come accade in simili circostanze, il commiato ha risuonato di luoghi comuni. E’ il modo con cui i sopravvissuti si danno conferma di essere tali. Parole, appunto: a tentare di definire ciò che per molti risulta ancora incomprensibile. Del resto, nella storia, capita sempre così. La consapevolezza dei cambiamenti avviene quando essi sono, da tempo, reali e se ne stanno già preparando altri. Figuriamoci, poi, quando a prendere coscienza delle trasformazioni dovrebbe essere una politica totalmente incarognita nell’autoreferenzialità e, quindi, alienata rispetto a quanto succede nella vita vera delle persone.

Clicca qui per leggere l'editoriale completo di Luigi Oliveto

Torna Indietro

NEWS

Libri

x

Continuando la navigazione o chiudendo questa finestra, accetti l'utilizzo dei cookies.

Questo sito o gli strumenti terzi qui utilizzati utilizzano cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Chiudendo questo banner o proseguendo la navigazione, acconsenti all’uso dei cookie.

Accetto Cookie Policy
X
x