L’ospedale psichiatrico San Niccolò di Siena visto da Sigmund Freud, il padre della psicanalisi

il 18/10/2010 - Redazione

Non tutti sanno forse che l’ospedale psichiatrico San Niccolò non rimase indifferente neanche al padre della psicanalisi, una delle principali correnti della moderna psicologia. La citazione infatti più singolare che abbiamo di porta Romana è quella di Sigmund Freud che ne parla addirittura nella Traumdeutung (L'interpretazione dei sogni) autoanalizzando un proprio sogno. Freud era transitato da Siena sul finire del secolo e, uscendo, di sera, da porta Romana, era rimasto indubbiamente suggestionato da questo luogo, tanto che nell'allusione onirica che egli autointerpreta, la porta diviene varco all'esodo ebraico.

Il sogno - “A causa di certi avvenimenti accaduti a Roma, era necessario portare in salvo i bambini, cosa che effettivamente veniva fatta. La scena poi si sposta davanti a una porta, una porta doppia secondo l'uso antico (la Porta Romana di Siena, come sapevo già in sogno). Io ero seduto sull'orlo di una fontana ed ero molto abbattuto, quasi in lacrime. Una donna – custode o suora – faceva uscire due ragazzi e li consegnava al padre, che non ero io. Il maggiore dei due era chiaramente mio figlio più grande: non vidi il viso dell'altro. La donna che aveva portato fuori il bambino, gli diede un bacio dell'addio. La si notava a causa di un naso rosso. Il bambino rifiutò di baciarla, ma, stringendole la mano per salutarla, disse: "AUF GESERES" e a noi due (o a uno di noi): "AUF UNGESERES". Credo che queste ultime parole significassero una preferenza. Questo sogno è formato da un complesso intrico di pensieri prodotti da uno spettacolo che avevo visto a teatro, Il nuovo ghetto. Il problema ebraico, la preoccupazione sul futuro dei figli, ai quali non è possibile dare una patria, la volontà di educarli in modo che possano essere liberi di circolare dappertutto, sono facilmente riconoscibili tra i pensieri del sogno. "Lungo le acque di Babilonia, sedemmo e piangemmo." Siena è famosa quanto Roma per la bellezza delle sue fontane; per Roma devo cercare nel sogno una sostituzione qualunque con un'altra località a me nota. Vicino a Porta Romana a Siena avevamo visto un grande edificio illuminato. Apprendemmo in seguito che si trattava del manicomio. Poco prima del sogno avevo saputo che un mio correligionario era stato costretto a rinunciare al suo posto, ottenuto con molta fatica, in un manicomio statale”. Infine Freud, attraverso una serie di congetture sulle due parole misteriose e apparentemente senza senso (ungeseres e geseres) conclude che l'anello di passaggio può trovarsi nei termini ebraici gesäuert-ungesäuert (lievitato-non lievitato): “Nella loro precipitosa fuga dall'Egitto, i figli d'Israele non fecero in tempo a far lievitare la pasta del pane e, in ricordo di questo, ancora adesso mangiano pane non lievitato in tempo di Pasqua”. Neanche Freud è rimasto indifferente, vuoi per casualità o vuoi per un’incline follia verso lo studio della pazzia, all’ex ospedale psichiatrico.

Cristian Lamorte

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