“La crescita di un territorio passa attraverso la cultura”. Parla Giovanna Rossi, presidente della Fondazione Orizzonti d’Arte

il 21/05/2012 - Redazione

Promuovere, investire, animare e coltivare la cultura del proprio territorio di riferimento, vale a dire quello di Chiusi e della Val di Chiana. Questi gli input e gli obiettivi della Fondazione Orizzonti d’Arte, un’organizzazione nata da poco ma che si prefigura impegni importanti per il suo futuro: fare e promuovere cultura in tutte le sue forme, con il coinvolgimento del territorio. La Fondazione si è svelata sabato alla cittadinanza di Chiusi illustrando, attraverso le parole della presidente Giovanna Rossi, quelle che sono le sue prospettive (guarda). Quello che è, appunto, il suo orizzonte.

Presidente, quali sono gli obiettivi della Fondazione Orizzonti d’Arte?
“La Fondazione Orizzonti d’Arte possiamo dire che è appena nata. Arriviamo nel 2012 per volontà del Comune della Città di Chiusi, per continuare, ampliare ed intensificare la promozione e diffusione culturale nel nostro territorio”.

Programmi e idee per il futuro?
“Tra le prerogative della Fondazione c’è la produzione di eventi culturali in grado di promuovere il nostro territorio, con la volontà di fare rete e collaborare con le realtà vicine. L’attività della Fondazione sarà suddivisa in quattro momenti culturali scanditi nel tempo: l’autunno per le mostre, l’inverno per i teatro, la primavera per la danza e la musica, l’estate per il Festival Orizzonti”.

Cosa significa promuovere la cultura nel territorio, che lavoro c’è dietro?
“Il Festival Orizzonti giunge alla sua decima edizione. E’ il punto di forza di una politica culturale adottata con lungimiranza e coraggio dall’Amministrazione Comunale prima e della nuova Fondazione Orizzonti d’Arte ora che ne ha ereditato, tra le tante iniziative, la prestigiosa gestione ed organizzazione. Un Festival di grande richiamo e che sarà occasione di fermento e divertimento, che attiri pubblico e visitatori, che promuova Chiusi e le sue risorse storico culturali. E per farlo è indispensabile progettare eventi originali e di qualità; questa deve essere la caratteristica attrattiva e riconoscibile del nostro Festival, la qualità e l’innovazione. La proposta di linguaggi artistici diversi e nuovi, universali e comprensibili. E tutto questo all’interno di un luogo che sia luogo del Festival. Luogo dove entrare, spazio dentro cui vivere un’esperienza unica, originale, coinvolgente, immediatamente identificabile con la città di Chiusi, città nella quale la gente entrerà per attraversare un percorso piacevole, divertente, emozionante, in cui le suggestioni siano occasione di incroci, incontri e scontri con l’arte”.

Quanto, nel territorio di riferimento, cultura vuol dire economia e possibilità di sviluppo?

“Considerando che la cultura rappresenta una conditio sine qua non per consentire a qualsiasi persona, gruppo e popolazione una crescita consapevole è indubbio che tutta la filiera turismo, ambiente, città, beni culturali, eventi, arte, cibo e prodotti d’eccellenza deve essere sviluppata perché rappresenta un valore enorme per la nostra città e non solo, in termini di ricchezza e posti di lavoro. Altrettanto chiaro è il valore dell’insieme dei beni culturali che rappresenta una grande attrattiva nazionale ed internazionale, può essere ancora più stimolante se la città può offrire anche momenti culturali di livello qualitativo elevato”.

La Fondazione si attiva anche per la formazione di figure professionali, come?
“Ci sono in programma attività formative che andranno sviluppate in base alle risorse finanziarie che la Fondazione riuscirà a reperire”.

Andrea Frullanti

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