“La lente di Freud”, quando l’arte si mescola alla psicanalisi

il 26/11/2008 - Redazione

“Sogni privati che diventano pubblici, passando, anche, dal personale al politico”. Con questa frase, Giorgio Bedoni in veste di curatore, ha sintetizzato i contenuti della mostra “La lente di Freud. Una galleria dell’inconscio”, allestita a Palazzo Squarcialupi, nel complesso museale del Santa Maria della Scala di Siena, in programma fino al 22 febbraio.

La mostra - Una selezione di circa 200 opere grafiche e originali (incisioni, xilografie, chine e acquerelli su carta) della Fondazione Antonio Mazzotta. La mostra si inserisce nel filone di studi psicoanalitici sull’arte e la creatività inaugurata da Sigmund Freud. Le opere e gli artisti sono stati affidati alla lettura critica di alcuni tra i più autorevoli specialisti del settore: Mauricio Abadi ci parla di Dante, Simona Argentieri di Alfred Kubin, Francesco Barale di Max Klinger, Giorgio Bedoni di Francisco Goya y Lucientes, Giuseppe Civitarese e Giovanni Foresti di George Grosz, Paola Golinelli di Richard Müller, Fausto Petrella di Giovan Battista Piranesi e Anamorfosi, Salomon Resnik di Peter Bruegel. Particolare attenzione sarà dedicata al percorso didattico dell’esposizione che guiderà il visitatore lungo lo sguardo che gli autori hanno avuto sugli artisti.

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