La pubblicità e la sua evoluzione nei 150 anni dell’Unità di Italia. Se ne parla a Castiglioncello il 5 agosto

il 04/08/2011 - Redazione

150 la gallina canta. Ha scelto un titolo provocatorio Paolo Iabichino per parlare della pubblicità oggi, della sua evoluzione nei centocinquanta anni dell’Unità e dei suoi sviluppi futuri. La conferenza in programma venerdì 5 agosto alle 18 nell’auditorium di Castello Pasquini a Castiglioncello, è il terzo appuntamento del ciclo di incontri La comunicazione volti e forme organizzati dal Comune di Rosignano e curati dal professor Giovanni Manetti. L’ingresso è gratuito

La pubblicità - Attraverso i mezzi di comunicazione di massa esiste un fenomeno che ha l’effetto di creare – non più o non tanto – una lingua comune, quanto una comune enciclopedia. Con i suoi tratti divertenti, con i suoi giochi di parole, con le spesso strampalate situazioni incastonate in un breve e normalmente imprevedibile tessuto narrativo, la pubblicità, soprattutto quella televisiva, crea una sorta di competenza paraculturale comune, per cui non c’è chi non conosca (a seconda naturalmente dell’età dei pubblici) Carmensita o Kalimero, gli slogan “Ava come lava” o “Chi vespa mangia le mele” (per i meno giovani), le storie romantiche e seduttive degli spot Levi’s o quelle intimistiche, ma di grande fascino, della Barilla (per quelli di età intermedia), le vicende della famiglia Totti o quelle di Bonolis nel paradiso fittizio della Lavazza (per il periodo attuale).

Paolo Iabichino - E’ uno dei più importanti pubblicitari italiani, convinto che oggi la pubblicità non abbia più bisogno di un target, ma di un interlocutore con il quale marche e prodotti devono mettersi in relazione, superando la logica del bisogno per sposare l’etica del servizio. Direttore creativo in Ogilvy, Iabichino è in pubblicità dal 1990, è passato dall’advertising tradizionale alla comunicazione relazionale, incontrando qui la giusta dimensione di uno scrivere più attento al destinatario. Con il suo team gestisce campagne e strategie di comunicazione per importanti marche italiane e internazionali come IBM, American express, CISCO e molte altre. Docente di un master post laurea di advertising presso la Scuola Politecnica di Design di Milano, è tra gli autori di un saggio a più voci pubblicato da Sperling & Kupfer e intitolato La Magia della Scrittura ed è ancora presente con un intervento sulla scrittura in rete all'interno della ristampa di Business Writing, curato da Alessandro Lucchini ed edito da Sperling & Kupfer. Sempre con Lucchini e Sperling ha partecipato al saggio Il Linguaggio della Salute, scrivendo un capitolo dedicato alla comunicazione pubblicitaria nel settore della sanità. Insieme agli studenti della Scuola Politecnica di Design ha ideato Invad, una provocatoria riflessione fantapubblicitaria che mette in mostra le improbabili invasioni dell’advertising alla ricerca sfrenata di nuovi spazi (www.invad.it). Collaboratore di Nòva24 de Il Sole 24 Ore, Paolo Iabichino è anche autore di Invertising, un saggio edito da Guerini & Associati che analizza le trasformazioni in atto nel mondo dell’advertising.

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