La stagione del digitale. Primavera o autunno?

il 14/05/2012 - Redazione

I dati sulla vendita dei libri nel primo trimestre 2012 sono preoccupanti. Si calcola, complessivamente, un calo del 10 per cento di copie con dei picchi negativi come il 17 per cento nella saggistica. Un po’ meglio la fiction che registra soltanto un meno 7. I cosiddetti lettori forti (quelli che leggono almeno un libro al mese) nel giro di un anno sono calati dal 15,1 al 13,8.
A fronte di questi numeri che rendono mesti i conti degli editori e dei librai, fa invece clamore, su scala globale, la cifra che può vantare Amazon – la libreria on line nata nel 1995, leader dell’e-commerce e pioniera dell’editoria digitale – il cui titolo in borsa è cresciuto del 397 per cento, tanto da far stare il suo fondatore, Jeff Bezos, tra i 30 uomini più ricchi del mondo.
Ecco la sintesi di una crisi e la foto utile per interrogarsi sul futuro del libro. Non a caso la venticinquesima edizione del Salone del Libro di Torino ha posto al centro dei dibattiti il tema della “Primavera digitale”, che non significa soltanto il trasferimento della parola scritta dalla carta al web (con il temuto dominio di quest’ultimo) ma capire, in termini culturali e sociali, quale valore aggiunto possa fornire il digitale, quali nuove opportunità offra ad autori e editori.

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