Libriamoci, Walter Veltroni a Chiusi per presentare “L’inizio del buio” il 13 gennaio

il 10/01/2012 - Redazione

Il racconto delle drammatiche vicende accadute ad Alfredino Rampi, caduto in un pozzo nella campagna di Vermicino, e a Roberto Peci, ucciso dalle Brigate Rosse, come punto di partenza per riflettere sul momento in cui i media e la comunicazione hanno cambiato per sempre il nostro modo di essere. Quella scattata da Walter Veltroni ne “L’inizio del buio” (Rizzoli) è la fotografia di una data particolare, l’11 giugno 1981, in cui due tragedie parallele tra loro, avvenute esattamente nello stesso momento, hanno tenuto l’Italia con il fiato sospeso. Il libro verrà presentato venerdì 13 gennaio alle ore 21,15 al Teatro Mascagni di Chiusi , nell’ambito della rassegna organizzata dal Comune di Chiusi “Libriamoci”. Insieme a Walter Veltroni sarà presente il direttore del Tg2 Giuliano Giubilei.

La pubblicazione – 10 giugno 1981. Alfredo Rampi, un bambino meglio conosciuto da tutti come Alfredino, cade in un pozzo nella campagna di Vermicino, nei pressi di Frascati. Il pozzo, largo soltanto una trentina di centimetri, è profondo ben 80 metri. I soccorritori cercano in ogni modo di salvare Alfredino creando minuto dopo minuto sempre nuovi stratagemmi che però non fanno altro che peggiorare la situazione. Le operazioni di soccorso vengono seguite da tutti gli italiani direttamente attraverso la televisione. Sono ore di angoscia, in cui la voce del bambino mandata in onda attraverso un microfono calato all’interno del pozzo si fa sempre più flebile fino a che, alle ore 6.30 del 13 giugno, il bambino muore. È la prima volta che un episodio di questa tipologia viene mandato in diretta televisiva, una diretta che dura più di 18 ore. È la prima volta che la tragedia entra nei salotti di ogni cittadino. Un’altra tragedia avviene proprio nello stesso giorno. Roberto Peci viene chiamato per la riparazione di un’antenna, ma ad accoglierlo non trova il cliente bensì uomini armati che lo rapiscono. Questi uomini fanno parte delle Brigate Rosse e tengono Roberto Peci prigioniero per ben 54 giorni fino ad ucciderlo, in quanto fratello di un pentito delle Brigate Rosse. Walter Veltroni ci racconta queste due tragedie attraverso documenti e testimonianze dirette, ci rivela aspetti inediti di queste vicende raccontandocele con una dovizia di dettagli davvero eccezionale, ma ci svela soprattutto il modo in cui queste tragedie mandate in diretta televisiva hanno cambiato per sempre il nostro modo di vedere il mondo. Secondo Veltroni, queste vicende segnano l’inizio del buio perché è proprio da quel momento che le tragedie hanno iniziato a diventare di dominio pubblico e il buio ha fatto la comparsa nelle nostre case. Un buio che nessuno di noi può dimenticare, con cui ancora oggi dobbiamo combattere anche perché nel presente le tragedie purtroppo sempre più numerose arrivano nelle nostre case quotidianamente.

Altri appuntamenti Sabato 14 gennaio alle ore 16,30, nella saletta del Museo Civico della città sotterranea, è attesa la presentazione de “I delitti del demone etrusco” (Albatros), romanzo scritto dal giornalista e direttore de Il Corriere di Viterbo Riccardo Cecchelin. Oltre all’autore sarà presente Roberto Sanchini, presidente del Gruppo Archeologico Città di Chiusi. A seguire la visita guidata ai percorsi sotterranei.

Torna Indietro

NEWS

Libri

x

Continuando la navigazione o chiudendo questa finestra, accetti l'utilizzo dei cookies.

Questo sito o gli strumenti terzi qui utilizzati utilizzano cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Chiudendo questo banner o proseguendo la navigazione, acconsenti all’uso dei cookie.

Accetto Cookie Policy
X
x