“Lo scafandro e la farfalla” chiude la rassegna “Frames, spartiti e fotogrammi…” il 28 marzo

il 26/03/2012 - Redazione

Ultimo appuntamento con la rassegna cinematografica “Frames, spartiti e forogrammi…”, un viaggio tra cinema e arte a cura di Maurizio Comanducci ospitata alla Corte dei Miracoli di Siena. Mercoledì 28 marzo alle ore 21,30 è la volta de “Lo scafandro e la farfalla”, opera di Julian Schnabel che racconta come il corpo può diventare una gabbia crudele.

Il film - Jean-Dominique Bauby si risveglia dopo un lungo coma in un letto d'ospedale. È il caporedattore di “Elle” e ha accusato un malore mentre era in auto con uno dei figli. Jean-Do scopre ora un'atroce verità: il suo cervello non ha più alcun collegamento con il sistema nervoso centrale. Il giornalista è totalmente paralizzato e ha perso l'uso della parola oltre a quello dell'occhio destro. Gli resta solo il sinistro per poter lentamente riprendere contatto con il mondo. Dinanzi a domande precise (ivi compresa la scelta delle lettere dell'alfabeto ordinate secondo un'apposita sequenza) potrà dire "sì" battendo una volta le ciglia oppure "no" battendole due volte. Con questo metodo riuscirà a dettare un libro che uscirà in Francia nel 1997 con il titolo che ora ha il film. L'occhio del protagonista diventa la soglia che permette al pesante e inerte scafandro del suo corpo di liberare la farfalla del pensiero. Il giornalista pensa, desidera, soffre, grida dentro di sé. È un grido in cerca di una bocca che possa tradurlo in suoni e parole. Il battito delle ciglia (che ricorda non a caso il battito d'ali di una farfalla), si traduce in lettere e le lettere in parole.

Lo stile - Insignito del premio per la miglior regia a Cannes 2007, il film abbandona i toni sereni e pacati del libro per portare, con tocchi artistici senz’altro di grande pregio, lo spettatore a un coinvolgimento emotivo di grande impatto. La scelta di identificare la camera cinematografica con l’occhio del protagonista e di far rivivere la tragedia attraverso la sua voce narrante, pacata ma non per questo meno inquietante, provoca un indubbio effetto empatico.

Info – Biglietti € 3 | tel. 057748596 uffstampa@lacortedeimiracoli.org

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