“Miseria e nobiltà” di scena al Teatro della Pergola di Firenze dal 13 al 18 novembre

il 12/11/2012 - Redazione

Geppy Gleieses firma una nuova edizione dello spettacolo che è stato il cavallo di battaglia dei più grandi attori napoletani (e non) del secolo scorso, e presenta la commedia integralmente in italiano: “Miseria e nobiltà”, di scena al Teatro della Pergola di Firenze dal 13 al 18 novembre.

Lo spettacolo
- Partendo dal testo originale di Eduardo Scarpetta, Gleijeses attraversa inevitabilmente l’adattamento di Eduardo De Filippo, la sceneggiatura del celebre film di Mario Mattoli per rieditare e riproporre al pubblico la maschera di Felice Sciosciammocca resa indimenticabile dall’interpretazione cinematografica di Totò e da quella di Eduardo che nel 1955 inaugurava in Rai le trasmissioni del Teatro in diretta. La compagnia di Miseria e Nobiltà prosegue la tradizione di una vera famiglia teatrale: accanto al capocomico Gleijeses, regista, interprete, produttore e direttore del Teatro Quirino di Roma, è sempre la moglie Marianella Bargilli e i costumi portano la firma della sorella Adele Bargilli. Una famiglia allargata a collaborazioni consolidate come quella con Gino De Luca e con i migliori caratteristi napoletani, arricchita da un altro primo attore, Lello Arena sempre in compagnia dopo i successi di Lo scarfalietto di Scarpetta e A Santa Lucia di Viviani.

In scena
- L’amore del giovane nobile Eugenio per Gemma, figlia di Gaetano, cuoco arricchito è ostacolato dal padre, il marchese Favetti. Eugenio si rivolge quindi allo scrivano Felice per trovare una soluzione. Felice e Pasquale, storica coppia ricomposta oggi da Gleijeses e Arena, assieme alle rispettive famiglie, si introdurranno a casa del cuoco fingendosi i parenti nobili di Eugenio. Gleijeses nel riportare in scena Felice Sciosciammocca ha cercato nuove spigolature, angoli visivi insospettabili che continuano a fare di Miseria e nobiltà un classico eterno. Gli spettatori potranno vedere un primo atto (la miseria) esangue e affamato, popolato di morti viventi che si azzannano tra di loro e che hanno perso qualsiasi dignità. Si ride, ma si ride amaro. Il palcoscenico è nudo, una tavola, poche sedie e una grata sospesa nel vuoto illuminata in tralice sottolineano l’essenzialità ineluttabile di questo mondo di straccioni. Nella seconda parte (la nobiltà) è tutto finto e luccicante, quinte di carta dipinta, fondalini d’antan, cuochi e salcicce ritratti ovunque, un padrone di casa “pezzente sagliuto” e tanti finti nobili travestitisi nella sartoria del San Carlo; ce n’è uno solo vero ed è un vecchio bavoso che tenta di concupire una ragazza. C’è un lieto fine ma la miseria resta miseria e la nobiltà non esiste. Felice dirà: “Il mondo dovrebbe essere popolato solo da gente ricca, danarosa… la miseria non doveva esistere!” Più chiaro di così…

Info - Orario spettacoli: dal martedì al sabato: ore 20.45, domenica: ore 15.45 | Prezzi biglietti interi: Platea: € 27 + € 3 (diritto di prevendita) € 30, Posto Palco: € 20+ € 2 (diritto di prevendita) € 22, Galleria: € 13,00 + € 2 (diritto di prevendita) € 15

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