Nello scompaginato universo. Uomo e natura: antagonisti e sodali

il 24/09/2012 - Redazione

L’ultimo libro di Nada Malanima, La grande casa, è un intenso racconto – protagoniste tre donne speciali, tre inattese eroine, dice l’autrice – dove il dolore pare farsi antidoto al dolore stesso; e ancorché devastante, risulta pacato, silente, compenetrato nella natura. Una natura, però, imponderabile, colta spesso nelle sue manifestazioni più violente e ostili agli esseri umani (forse una furiosa ribellione ai soprusi che gli umani verso di essa perpetrano). Ecco, allora, terremoti di inaudita veemenza, piogge che sbriciolano montagne, eventi (in)naturali di una natura che da madre si fa matrigna. Qualcosa che, figurativamente, potrebbe richiamare i quadri del pittore norvegese Johan Christian Claussen Dahl, di cui è nota la predilezione per i potenti fenomeni atmosferici; o in ragione di certe implicazioni psicologiche, il Campo di grano con corvi di Van Gogh (da sempre piace pensare che sia stato l’ultimo dipinto dell’olandese prima del suicidio) nel quale gli impazziti percorsi dei corvi dentro il cielo cupo, annunciano l’inesorabile.

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