Pagine create ad arte, i consigli per la lettura di Toscanalibri.it

il 30/09/2011 - Redazione

L’arte è arte e, come scrive Oscar Wilde, non esprime mai altro che se stessa. Eppure si tratta di un concetto così ampio da essere oggetto di innumerevoli interpretazioni. Un’opera d’arte, infatti, può essere ammirata, ascoltata, annusata e anche letta in mille modi diversi. E spesso sono proprio i libri a rivelarsi ottime guide per aiutare nella comprensione dell’arte e delle arti. Toscanalibri.it suggerisce tre volumi che mostrano come questo argomento possa essere affrontato da punti di vista differenti. Carlo Testi. Ritorno alla terra (Edizioni Polistampa), curato da Stefano De Rosa, è il catalogo della mostra allestita a Palazzo Medici Riccardi di Firenze fino al 7 ottobre 2011 e riproduce a colori 62 recenti oli di Carlo Testi lì esposti. Come spiega il curatore “non c’è nessun tentativo polemico, nella pittura di Testi. Il ricordo si scioglie nel dolore o nel rimpianto, e non postula nessuna levata di scudi, non intende porsi come premessa per una reazione. I sentimenti si alternano come le stagioni della natura e della vita. A volte essi prendono delle dimensioni notevoli; in altre circostanze, il pittore rattrappisce e impreziosisce il proprio tocco, portandolo alle dimensioni della miniatura”. Il colore nell’arte (Jaca Book) affronta invece i diversi significati e ruoli che il colore può assumere a seconda dei contesti culturali in cui viene impiegato, prendendo esempi salienti sia nell’ambito della storia artistica europea ed occidentale sia in culture estranee al percorso storico dell’Occidente. La scelta è caduta su contesti storici e culturali in cui il colore rivestisse un significato particolare nella produzione e nella fruizione del prodotto artistico. Nell’ambito dell’Occidente è questo il caso del legame fra arte e architettura nel Medioevo, del Quattrocento con la maestria tecnica dei suoi protagonisti, del periodo a cavallo fra otto e novecento e di certe tendenza dell’arte contemporanea, da Rothko fino agli artisti che lavorano sul monocromatismo. Anche nell’arte bizantina importanti osservazioni possono essere svolte sul ruolo ed il significato del colore, svelando aspetti cruciali di questa tradizione artistica. La scelta non mira ad un’impossibile completezza; ma, concentrando l’attenzione sulle esperienze artistiche menzionate, offre al lettore spunti e strumenti per comprendere i differenti contesti di significato che condizionano l’uso del colore nell’arte. L’ultimo volume consigliato è Nudo, arte e decoro. Oscillazioni estetiche negli scritti d’arte nel Cinquecento (Pacini Editore) di Elena lazzaroni. La struttura dell’intera ricerca alla base della pubblicazione si fonda sulla triade di concetti evocata dal titolo e rinvia all'ipotesi che il nudo sia per sua naturale vocazione il soggetto più adatto ad attivare il dialogo tra quello che Julius Von Schlosser definì "il tiranno dell'estetica del Rinascimento", ovvero il decorum, e le ragioni e gli scopi dell'arte.

Simona Trevisi

Articolo pubblicato sul numero di ottobre di Toscana Tascabile

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