“Scienza e coscienza”, giallo giudiziario e thriller psicologico. L’esordio narrativo di Giovanni Spina

il 27/11/2012 - Redazione

"Ciò che non avrebbe mai ammesso era di aver ucciso Francesca. Doveva essere avvenuto qualcosa. Doveva essere intervenuto qualcuno. Lo avrebbe dimostrato, doveva essere la verità...". Nel thriller di Giovanni Spina, intitolato Scienza e coscienza (Mauro Pagliai) e in uscita a dicembre, il classico dubbio tra innocenza e colpevolezza non attanaglia soltanto il lettore: è lo stesso protagonista, afflitto da amnesia, a essere tormentato dal dilemma.

La pubblicazione - Il perugino Spina, avvocato penalista dal 1984, ha seguito numerosi processi di rilievo nazionale. Nel suo esordio narrativo racconta la vicenda di Alfredo Parodi, accusato dell´omicidio di Francesca, con cui anni prima ha avuto una relazione. Il protagonista non ricorda niente della sera in cui è avvenuto il delitto, ma tutte le circostanze sembrano condannarlo. Tanto che, incarcerato, inizia a convincersi di essere effettivamente responsabile, e confessa l´assassinio. Ma dal processo emerge una seconda possibilità, e anche l´inattaccabile evidenza scientifica lascia intravedere alcune crepe. Il romanzo, in bilico tra la narrazione serrata di un giallo giudiziario e i risvolti intimi tipici del thriller psicologico, è infatti anche un atto di accusa contro l´infallibilità delle prove empiriche. Una trama ben intessuta che procede tra dubbi e false verità, e che si risolve soltanto nel finale, dove lo scontro tra scienza e coscienza arriva al sorprendente epilogo.

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