Ha affrontato la drammaturgia shakespeariana sotto un profilo filosofico ma al contempo poetico e teatrale. È Franco Ricordi, allievo di Gadamer, protagonista alla Pergola di Firenze l’11 gennaio alle ore 17,30 con “Shakespeare filosofo dell’essere” (Mimesis), il saggio che presenterà insieme a Sergio Givone, filosofo e assessore alla cultura del Comune di Firenze; Gabriela Dragnea Horvath e Alessandro Serpieri, ordinari di lingua e letteratura inglese all’Università di Firenze.
Shakespeare, il filosofo - Il massimo poeta e drammaturgo inglese è stato anche un abissale filosofo, che più di ogni altro ha presagito il pensiero moderno-contemporaneo, influenzandolo in maniera determinante: anticipando la rivoluzione filosofico-poetica di Nietzsche, Shakespeare ha sedimentato la problematica sollevata, seppure in maniera diversa, da Heidegger, Jaspers, Sartre, Anders, Gadamer, Lévinas, Severino: la riflessione sul senso dell’essere. E’ questo il grande leitmotiv del teatro shakespeariano, l’oscillazione continua fra l’essere e il nulla, quel to be or not to be che si stempera in tutta la sua drammaturgia, collocandola a metà fra Eschilo e Leopardi, i due poeti-filosofi che proprio Severino ha indicato come l’inizio e il compimento del nichilismo occidentale. Il libro di Ricordi prende in esame l’intero corpus shakespeariano, in una suddivisione geografica che concepisce la drammaturgia di Shakespeare “più filosofica e più elevata della storia”, e intravedendo in essa la denuncia di un nuovo “totalitarismo spettacolare”. “Il grande Bardo - sottolinea Ricordi - ha persino anticipato il teatro d'avanguardia. Soprattutto nel "Troilo e Cressida", dove per la prima volta dissacrava il testo epico per eccellenza e cioè l'"Iliade", ha presagito la "morte dell'arte". Insomma, nelle opere shakespeariane si intravedono i futuri Pirandello, Joyce, Brecht... persino Beckett, Pinter e Pasolini”.
Franco Ricordi - Filosofo e uomo di teatro, è nato nel 1958. Attore dal 1978, con Ronconi, Lavia, Eduardo, laureato nel 1983, poi regista e direttore artistico, si è affermato fra le più interessanti personalità della scena italiana. Di Shakespeare ha diretto e interpretato Il mercante di Venezia, Romeo e Giulietta, Amleto e Macbeth. Direttore del Teatro Stabile d’Abruzzo e oggi Consigliere del Teatro di Roma, ha pubblicato quattro libri che si riassumono nella tematica di una nuova “Filosofia del dramma”.
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