Si fa per dire. Sillabario del Paese unito

il 04/04/2011 - Redazione

Poiché quest’anno dobbiamo parlare di Unità d’Italia, c’è fra tutti un bel concorso a ritrovare le parole che meglio possano evocarla. Le parole, appunto, che “hanno fatto l’Italia” o che, tantomeno, ne abbiano suggerito l’aspirazione. A tale sillabario, come abbiamo avuto modo di scrivere in diverse riprese, dette un deciso contributo la letteratura ottocentesca, e l’onda emotiva di certe pagine giunse a lambire pure i primi decenni del Novecento. Anni e libri da tempo consegnati alla polvere che giusto i soffi del centocinquantesimo hanno rivivificato, così che un nugolo di parole ha preso a disperdersi nel nostro oggi dove è tornata a sventolare “la santa vittrice bandiera” manzoniana, o con Foscolo siamo andati “memorando la libertà e la gloria degli avi”, quegli stessi avi di cui Leopardi vedeva “i simulacri e l’erme torri… ma non la gloria”.

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Luigi Oliveto - direttore SienaLibri

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