“Siena, una città al femminile”, protagonismo e impegno di donne senesi dal medioevo a oggi

il 14/06/2012 - Redazione

Era il 1970 quando a Parigi un gruppo di donne, consapevoli e ironiche circa la condizione femminile, andarono a depositare ai piedi dell’Arc de Triomphe una corona di fiori “in onore della moglie ignota del milite ignoto”. La composizione floreale faceva pendant con un’altra che portava la scritta: “Metà degli uomini sono donne”. In tanto solenne sarcasmo il messaggio era chiaro: esiste una storia di donne non solo vissuta all’ombra di quella dei maschi, ma autonoma, capace di aver creato eventi, relazioni sociali, trasformazioni. Ciò che è stato ignorato è comunque accaduto. Quanto si è tenuto nascosto è però esistito. Se pur con notevole ritardo culturale, si è così iniziato – almeno da qualche decennio – a sviluppare sul tema una storiografia di indubbio interesse e ricca di sorprese, che spesso muove da ricerche di ambito locale, ma il cui significato raggiunge conclusioni di carattere universale. Una testimonianza in tal senso è rappresentata anche dal recente libro “Una città al femminile”, a cura di Aurora Savelli e Laura Vigni (Nuova Immagine Editrice) in cui sono raccolte le conferenze (“Siena al femminile”, era il titolo del ciclo) tenute tra l’ottobre 2010 e il marzo 2011.

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