"Sogno di disegnare Topolino". Intervista a Mirella Menciassi, autrice di Elyzabeth

il 14/09/2009 - Redazione

Occhi piccoli neri che sono lo specchio di una fantasia ed il cassetto segreto della creatività. Occhi piccoli neri che hanno tutta la parvenza di essere proprio quei delicati calamai dai quali prendono vita e inchiostro i personaggi dei suoi fumetti. E’ il primo impatto di fronte a Mirella Menciassi, giovane disegnatrice e appassionata di fumetti che ha tutta l’aria di vivere a metà tra la realtà e l’immaginazione in un curioso equilibrio tra la vita di ogni giorno e la striscia di un fumetto. Non sarebbe potuto essere diversamente per riuscire a creare un fumetto tutto suo, Elyzabeth – Dark visions of the Moon, ambientato in quella Siena dove è nata e cresciuta. Parla ininterrottamente ad ogni singola domanda quasi a voler far uscire le parole da quelle nuvolette che, nella vita reale, non gli appartengono. Casca solo nel silenzio con penna e foglio bianco tra le mani per disegnare i personaggi che, nell’immaginazione, invece, le appartengono.
Come è nata questa passione per i fumetti?
“C’è sempre stata, ricordo che a 5 anni, quando non sapevo leggere, tenevo in mano i fumetti della Walt Disney pur senza capirci niente. Poi quando ho imparato a leggere iniziai subito a divorarli. Piano piano sono passata dal genere disneyano al Corriere dei Piccoli, alla Bonelli, ai Manga ed oggi mi piace spaziare su tutti i generi, dal fumetto d’autore francese, ai manga, alla fumettistica italiana per comprendere i tanti e diversi punti di vista”.
Quando hai deciso di disegnare?
“Alla fine della scuola superiore ho scoperto questa passione per la matita. Sono stata un paio d’anni a disegnare per conto mio per poi andare a frequentare l’Accademia delle Arti Digitali Nemo di Firenze. Ho partecipato poi quasi per gioco a un concorso della scuola internazionale di Comics di Firenze vincendo inaspettatamente il primo premio che era una borsa di studio per la Comics stessa. Lo vidi come un segno del destino per proseguire in questa strada anche se sono consapevole di dover migliorare ancora molto. Il mondo del fumetto è saturo di disegnatori ed è davvero difficile trovare dei contatti giusti nelle case editrici. Il mio sogno è quello di poter un giorno lavorare per la Walt Disney trasformando questa passione in un lavoro”.
Cosa differenzia e cosa accomuna un libro di letteratura e un fumetto?
“Scrivendo un libro si possono esprimere determinate sensazioni o stati d’animo di un personaggio che in un fumetto non si capiscono subito. Nelle strisce di un fumetto l’impatto dell’immagine molto più immediata e sintetica. In un libro si può scavare nell’introspezione di un personaggio, della storia. In un fumetto conosci subito il personaggio mentre in un libro te ne crei un’immagine personale. Penso che sia molto più facile scrivere che disegnare anche se tutti sono potenziali disegnatori se evitassero la paura dell’approccio al foglio e alla matita”.
Come è cambiato il mondo del fumetto da Topolino a Dragon Ball?
“Innanzi tutto l’invasione dei manga ha un po’ danneggiato il mercato italiano per il semplice fatto che è molto più facile comprare i diritti d’autore di questi fumetti piuttosto che assumere un disegnatore che adotta quello stile. Altra influenza importante l’ha avuta la televisione. Soprattutto molti bambini vedono i cartoni animati e poi leggono i fumetti e questo è un approccio sbagliato quando invece Tex, Zagor e Dilan Dog mi sembrano molto più accantonati. Stesso discorso per i videogiochi o internet. Molti ragazzi prediligono gli effetti speciali alla semplice lettura e questo sta schiacciando il mercato editoriale. Leggere poi un qualcosa allo schermo del computer ti toglie tutto il piacere e il fascino di tenere in mano un oggetto di carta. Gli ebook mi spaventano. Il mio fumetto preferito resta Zagor. E’ una pietra miliare del fumetto italiano anche se per i miei disegni credo di essere influenzata da Sky Doll di Barbucci e Canepa”
Il primo fumetto di un disegnatore quanto è autobiografico?
“Stranamente, a differenza magari di un primo romanzo, non è assolutamente autobiografico anche se i punti caratteriali di Mirella si dislocano in diversi personaggi”.

Cristian Lamorte

SOTTO TORCHIO

LIBRO E AUTORE PREFERITO
“La Divina Commedia” di Dante Alighieri
L’ULTIMO LIBRO LETTO
“Stagioni diverse” di Stephen King
IL LIBRO DA CONSIGLIARE AI LETTORI
“Il Signore degli Anelli” di John Ronald Reuel Tolkien
LEGGERE E'...Far volare la fantasia, immergersi in un altro mondo oltre che un input alla creatività

Leggi su Sienalibri "La luna e la ragazza in nero", "Frammenti", "Accordo" e "Fuoco alchemico"

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