“Unghie assassine”, un thriller da leggere tutto d’un fiato al limite del paradossale e dell’assurdo

il 30/01/2012 - Redazione

Un giallo scritto in prima persona con periodi brevi, incalzanti e soffocanti, che non lasciano il tempo di pensare, come non ha tempo di pensare il protagonista di "Unghie assassine" (Protagon Editori), scritto da Daniele Magrini. Michele, giornalista e autore di romanzi d’amore, assiste per caso ad un omicidio dal venticinquesimo piano del suo albergo. Lui, che si trova a Shanghai soltanto come reporter per l’Expo 2010, diviene invece l’unico testimone di un terribile delitto: un’uccisione gratuita, efferata, ad opera di due poliziotti. In seguito a questo terribile fatto, a Michele viene il sospetto di essere stato visto ed identificato come scomodo testimone. Il suo blog viene infatti “bannato”, da quel momento non riesce a mandare mail e a comunicare con l’estero. Ecco che il protagonista inizia a vivere un’ansia tragicomica, incapace di capire se davvero è monitorato dalle autorità cinesi oppure in preda ad una crisi maniacale da persecuzione. Come se non bastasse, nel suo computer entrano – chi sa come – le mail di una donna killer, Dranka Moreanu, la quale confessa i suoi efferati delitti ad una amica; delitti tutti quanti firmati, alla fine, con un macabro sfregio delle sue “unghie assassine”. Ma nel giallo di Daniele Magrini, non mancano l’amore e il sesso: Joanne, una bellissima cinese, giovane ed affascinante, una dei personaggi chiave del racconto, permette all’autore di descrivere una divertente scena erotica dove c’è spazio per sottolineare i classici pensieri dell’italiano medio all’estero che spera di portarsi a letto la straniera di turno. E poi la fuga: da Shanghai a Dubai, e poi ad Istanbul fino all’epilogo finale in Romania, nella regione famigerata della Transilvania di Dracula. Oltre ai due piani narrativi già descritti – la vicenda che accade a Michele a Shanghai e i racconti della spietata Dranka Moreanu – l’autore ne aggiunge un terzo: le vicende dei romanzi d’amore scritti dal protagonista, il quale, durante questo tormentato soggiorno in Cina, prova a rivedere la trama dei propri racconti. Una storia movimentata ed incalzante, un giallo anche divertente e tragicomico: una lettura da farsi tutta d’un fiato, come tutto d’un fiato il protagonista vive il proprio incubo cinese, al limite del paradossale e dell’assurdo.

Duccio Rossi

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