Alessandra Beltrame e il coraggio di camminare con la propria solitudine

Paolo Ciampi

04/07/2017

“Io mi considero una persona sola per destino”. Così afferma Alessandra Beltrame. E io aggiungerei: sola anche per scelta, sola perché è importante stare bene con se stessi, sola perché questo è salutare, perché è preferibile un silenzio che sa ascoltare al rumore della moltitudine. Sola perché la solitudine non deve far paura e perché aveva ragione la grande Emily Dickinson: “Sarei più sola senza la mia solitudine”.

E figurarsi quando la solitudine si fa passo, sentiero, possibilità, tappa. È quanto Alessandra ci racconta in “Io cammino da sola”, altro gran bel libro che ci propone Ediciclo, un libro che va ben oltre i tanti libri di viaggio a piedi, perché dentro c'è tutta una persona, il suo destino e la sua scelta, le sofferenze e la forza ritrovata. Mettersi in cammino, per Alessandra, non è il passatempo del fine settimana. È ciò che viene dopo tanto dolore, molta morte, una vita che non riesce più a indossare. È ciò che conquista con un coraggio che dà scacco al buon senso, perché prima molla tutto, non solo il compagno ma anche un lavoro di giornalista professionista che ritrovare oggi è come un terno al lotto. 

Partire significa sempre - è nella stessa etimologia della parola - dividersi, separarsi da qualcosa. Ma in questo caso è tutta una vita che viene fatta consapevolmente deragliare: e davanti c'è pioggia, c'è grandine, c'è sudore, c'è l'imprevisto c'è tutto questo ma anche molto altro, c'è una vita che rinasce. Non so se questo sia un libro solo per chi coltiva la solitudine. La stessa Alessandra non cammina sempre da sola, con lei ci sono spesso compagni di viaggio, altre persone in cammino. Essere sola, penso, significa soprattutto essere con se stessi, senza distrazioni, senza pretesti. E per questo è un libro che raccomando soprattutto agli altri, a coloro che ancora esitano, che si nascondono a se stessi.

“Arriva un momento”, racconta Alessandra verso la fine, “in cui camminare diventa come un mantra. Se fai attenzione, assomiglia a un canto sacro, a una preghiera”.
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Paolo Ciampi

Paolo Ciampi
Giornalista e scrittore fiorentino, Paolo Ciampi ha lavorato per diversi quotidiani e oggi è direttore dell’Agenzia di informazione e comunicazione Toscana Notizie. Si divide tra la passione per i viaggi e la curiosità per i personaggi dimenticati nelle pieghe della storia. Ha all’attivo oltre venti libri con diversi riconoscimenti nazionali e adattamenti teatrali. Gli ultimi, in ordine di pubblicazione, sono L’uomo che ci regalò i numeri (Mursia) che racconta i viaggi e le scoperte del matematico Leonardo Fibonacci, "L’Olanda è un fiore. In bicicletta con Van Gogh", finalista del Premio Albatros – Città di Palestrina, e due libri che raccontano cammini, "Tre uomini a piedi" (Ediciclo) e "Per le Foreste sacre" (Edizioni dei Cammini). Con Tito Barbini è uscito per Clichy con "I sogni vogliono migrare". E' molto attivo nella promozione degli aspetti sociali...
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