Leonardo D'Agostino è un soldato che nel '42, come tanti altri italiani, viene fatto prigioniero di guerra e rinchiuso nei campi di concentramento inglesi. Molti di essi non sono tornati. Ad altri, come Leonardo, sopravvissuto con tutte le sue forze, il destino ha voluto regalare la possibilità di raccontare vittorie e sconfitte attraverso i diari, le lettere e gli appunti. Con tutte le mie forze. Voci e frammenti di un tempo lontano 1936-1947 (ed. Sarnus, pp. 105, euro 10), a cura di Laura Monaldi, è il racconto di questa avventura: attimi intensi narrati in prima persona tra ricordi di un tempo lontano.

La storia - Da un paesino dell'Avellinese, per sfuggire ad un destino fatto di miseria in un'epoca dove essere povero e figlio di un padre con idee liberali è una condanna a vita, Leonardo parte "inseguendo la frenesia, mistificatrice del mio viaggio senza fine né principio, all'insegna della conoscenza e dell'avventura", e la sorte vuole che per undici lunghissimi anni non torni a casa. Viaggia dapprima in Africa, come installatore di telegrafi, dove conosce l'amore. Nel 1942, poi, viene fatto prigioniero dagli inglesi e spedito in India: "un inganno ai confini del mondo, un'illusione, un'irrealtà che nessuno di noi avrebbe voluto conoscere". Davanti ai suoi occhi, le umiliazioni di uomini ormai ridotti ad animali in cattività. Tornerà a casa soltanto nel 1947, dopo anni di sofferenze. Laura Monaldi, fiorentina di 24 anni, studentessa di Filologia moderna già laureata in Italianistica, ha ricostruito il viaggio di D'Agostino con la speranza "che ognuno possa cogliere un senso da questa storia, che apparentemente non avrà nulla da dichiarare, ma che è reale come ognuna delle nostre storie".