Galileo Galilei non fu solo un grande scienziato, ma anche padre affettuoso, “analfabeta politico” ed eretico. È il ritratto del celebre scienziato che emerge da “Celeste e Galileo” (Romano editore, pp. 114, € 13) del giornalista Marcello Lazzerini. Un Galileo inedito raccontato, sotto forma di dramma teatrale, attraverso le corrispondenze con la figlia Maria Celeste, suora nel convento fiorentino di San Matteo ad Arcetri. Allo scienziato toscano che nel 1632 aveva pubblicato il “Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo” giunse dal Sant’Uffizio l’intimazione a presentarsi a Roma per spiegarne i motivi e questi, “autentico analfabeta politico decise di andare per parlare di cielo e di stelle, in un periodo storico tanto delicato”, come racconta l’autore. ù
La presentazione in Palazzo Vecchio - Alla presentazione a Firenze, nella suggestiva cornice della sala d’Arme di Palazzo Vecchio, è intervenuto anche il presidente del consiglio comunale Eugenio Giani che ha lodato la scelta della forma stilistica che affronta i grandi temi galileiani con una serie di dialoghi tra il grande scienziato e, appunto, l’adorata figlia Celeste. Marcello Lazzerini ha poi annunciato che il testo sarà rappresentato il prossimo ottobre a New York durante il mese della cultura italiana: “È per me un onore – ha detto – che questa mia produzione oltrepassi l’Oceano; ci tengo a far conoscere meglio agli americani la figura umana del nostro Galilei”. Sono, poi, stati ricordati anche i tanti aspetti della figura dello scienziato, grazie alla presenza dell’astronomo Alberto Righini che ha gettato luce su alcuni dettagli tecnici delle scoperte di Galileo e sui contrasti che in seguito ebbe con la Chiesa poiché le scoperte mettevano a rischio la Dottrina ufficiale. Così come è stata ricordata la denuncia di eretico che Galileo subì nel 1604 dal Tribunale dell’Inquisizione di Padova a causa delle sue condotte private. Egli, infatti, viveva con una donna more uxorio.
“È stata una vera emozione - ha raccontato Lazzerini – prendere in mano i carteggi originali che si scambiava con sua figlia nel periodo 1623-1633, oggi custoditi gelosamente alla Biblioteca Nazionale”. Alcuni passi di Celeste e Galileo sono stati recitati da Pier Paolo Pacini e dai suoi attori, in un binomio di parole e musica per ricreare meglio l’atmosfera di quattro secoli fa.
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