“La lettura allarga gli orizzonti dell’esperienza”. Parla Cesare Angotti, direttore USR Toscana

il 02/07/2010 - Redazione

Il libro è uno strumento fondamentale per permettere ai ragazzi di sviluppare capacità critiche. L’educazione alla lettura però è efficace solo se inizia dall’infanzia. Fondamentale, a questo riguardo, è il ruolo di genitori e insegnanti. Ne abbiamo parlato con Cesare Angotti, direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale della Toscana.

Che ruolo hanno, la scuola e i docenti, nell’educare i ragazzi alla lettura?
“Un ruolo fondamentale, fin dalla scuola dell’infanzia. Elementi interessanti emergono per esempio dall’analisi che l’Ufficio Scolastico Regionale per la Toscana ha condotto nel 2008 sui progetti di promozione della lettura presentati da 241 scuole. Si è potuta rilevare un’ampia diffusione di buone pratiche volte a incentivare l'interesse per il libro e il gusto della lettura, in particolare nelle scuole dell'infanzia e del primo ciclo d'istruzione. Particolare importanza viene data alla cura degli ambienti per rendere piacevole il luogo in cui si legge o si ascolta chi legge: penso ad angoli della lettura e spazi strutturati in classe, biblioteche scolastiche accoglienti, stimolanti, funzionali, nelle quali sono presenti figure qualificate di adulti che guidano e aiutano nella scelta delle letture. C’è poi l’allestimento di “scaffali di intercultura” con pubblicazioni in varie lingue (albanese, araba, cinese...), e infine l’organizzazione di “circoli di lettura”, di dibattiti sui libri letti, di incontri con gli autori (anche in collaborazione con biblioteche comunali e di quartiere)”.
Quanto conta la lettura nella formazione della personalità di uno studente?
“La lettura può essere un’esperienza centrale nella formazione della personalità. L’abitudine alla lettura allarga gli orizzonti dell’esperienza, favorisce lo sviluppo di competenze e di capacità critiche, contribuisce in modo determinante all’autoeducazione, di cui è evidente l’importanza in un contesto complesso e in continuo cambiamento come quello della società della conoscenza. Chi ha acquisito negli anni di scuola il gusto della lettura difficilmente lo perderà nella vita”.
La famiglia può dare un contributo in questo senso?
“La sinergia scuola-famiglia è ovviamente fondamentale nel processo educativo, anche se in Italia gli adulti non si collocano generalmente fra i lettori forti. Tra le attività di promozione della lettura realizzate nelle scuole toscane si sono rilevate alcune buone esperienze di collaborazione scuola-famiglia, di cui voglio qui citare letteralmente un esempio. All'inizio di ogni anno scolastico i docenti sottoscrivono insieme alle famiglie un patto educativo, in modo che il libro accompagni da subito l'esperienza quotidiana del bambino; i genitori includono le librerie tra i negozi da visitare e visitano le biblioteche pubbliche; si impegnano a leggere ai figli fin da quando sono piccoli e mantengono questa abitudine il più a lungo possibile; insieme ai docenti raccontano ciò che più hanno amato leggere, suggeriscono libri e accettano suggerimenti”.
Nell’era di internet, fatta di e-books e testi scaricabili on-line, il libro di carta è destinato a sparire trasformandosi in un oggetto sconosciuto per le future generazioni?
“Può anche darsi, ma il supporto materiale non è così importante: in passato la carta ha sostituito la pergamena che aveva a sua volta soppiantato il papiro”.
Quali sono le attività messe in campo dell’USR per promuovere la lettura tra i ragazzi?
“L’USR Toscana ha partecipato al progetto nazionale “Amico Libro”, nel cui ambito dal 2007 al 2009 l’Amministrazione ha assegnato alle biblioteche scolastiche della nostra regione risorse per un milione di euro circa. Un’altra iniziativa, sviluppata dall’USR in collaborazione con il Consiglio Regionale della Toscana e giunta nell’a.s. 2009/10 al suo secondo anno di realizzazione, è stata il Premio al lettore di divulgazione scientifica. Più di diecimila studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado hanno affrontato la lettura di opere di divulgazione e poi hanno formulato domande agli autori, con cui è stato organizzato un incontro finale di delegazioni di studenti-lettori di più di cento scuole”.
Un consiglio per i genitori: come si fa a convincere il proprio figlio che a volte un libro è meglio di un videogioco?
“Si possono convincere gli altri solo di quello di cui si è personalmente convinti. Possibili strategie: non contrapporre il libro al videogioco, giocare a un videogioco intelligente e leggere un libro appassionante insieme con il proprio figlio, frequentare insieme librerie e biblioteche...”.

Matteo Leoni

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